Il vino rosso (ma non la birra) può ridurre il rischio di contrarre il Covid
E se quel bicchiere di rosso che sorseggi durante i pasti riducesse anche il rischio di contrarre il Covid? A suggerire questo possibile effetto protettivo sono i risultati di una nuova ricerca che ha preso in esame i dati sanitari di quasi 500mila residenti nel Regno Unito, rilevando che le persone che consumano da uno a due bicchieri di vino rosso al giorno hanno una minore probabilità di risultare positivi al coronavirus.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Nutrition, è stato condotto in Cina, da un team di ricerca dello Shenzhen Kanghing Hospital, che ha valutato la possibile correlazione tra consumo di alcolici e tassi di infezione e mortalità per Covid. I dati al vaglio dai ricercatori sono stati estratti dal UK Biobank Study, un progetto di ricerca che dal 2006 ha raccolto informazioni sullo stato di salute e lo stile di vita di circa mezzo milione di cittadini britannici di età compresa tra i 40 e i 69 anni.
Dall’analisi è emerso che, in termini di mortalità per Covid, non vi è alcuna differenza tra le persone che consumano alcolici e chi è astemio. Tuttavia, quando sono stati valutati i tassi di infezione, i ricercatori hanno osservato differenze significative, in particolare tra i consumatori di più di cinque bicchieri di vino rosso a settimana, che hanno mostrato un rischio inferiore del 10-17% di contrarre il Covid rispetto ai non bevitori. Chi che invece beveva vino bianco aveva un rischio inferiore del 7-8% se consumava cinque bicchieri o meno a settimana, mentre coloro che bevevano birra o sidro avevano quasi il 28% in probabilità in più di contrarre il Covid, indipendentemente dalla quantità consumata.
Trattandosi di uno studio che ha esaminato la correlazione e non la causalità, gli autori dello studio non hanno chiarito il motivo per cui i bevitori di vino rosso avessero tassi di infezione inferiori, pur suggerendo che questo effetto protettivo possa essere dovuto all’alto contenuto di polifenoli.
“Il vino rosso – osservano gli studiosi – fornisce ulteriori benefici rispetto ad altre bevande alcoliche probabilmente a causa del suo maggiore contenuto polifenolico, che riduce la pressione sanguigna, inibisce l’ossidazione delle particelle di lipoproteine a basse densità e ha altri effetti favorevoli sullo stato ossidativo a livello cellulare, migliorando la funzione endoteliale, inibendo l’aggregazione piastrinica, riducendo l’infiammazione e l’adesione cellulare e attivando proteine che prevengono la morte cellulare”.