Il viaggio di Peregrine è fallito: perché il lander privato non arriverà mai sulla luna
Andava tutto bene. Il lander Peregrine parte l'8 gennaio 2024 da Cape Canaveral alle 2:18 (Eastern Standard Time), poi sette ore dopo comincia a perdere carburante. Il team di Astrobotic Technology riorienta la navicella, l'obiettivo e salvare parte della missione, poi arriva l'annuncio ufficiale: Peregrine non atterrerà sulla luna. Il fallimento della missione rappresenta una battuta d'arresto per la Nasa, l'obiettivo è di lanciare veicoli spaziali commerciali diretti verso il satellite della Terra.
La missione Cert-1 è infatti la prima del programma dell'Agenzia spaziale Commercial Lunar Payload Services, che affida a privati il trasporto di carichi sulla luna. La Nasa prevede di spendere 2,6 miliardi di dollari in 10 anni per le missioni spaziali commerciali. Nonostante il fallimento il lancio di Peregrine rimane una momento storico, sono infatti passati più di 50 anni da quando una missione spaziale americana ha provato ad atterrare sulla luna.
Cosa è successo ala missione Cert-1
La navicella spaziale progettata da Astrobotic è decollata con successo da Cape Canaveral lunedì, trasportata dal razzo della United Launch Alliance, una joint venture di Boeing e Lockheed Martin. Sette ore dopo il lancio la società ha spiegato che la navicella spaziale a causa di un guasto al sistema di propulsione ha cominciato a perdere carburane. "Sfortunatamente si è verificata un’anomalia che ha impedito di raggiungere un orientamento stabile di puntamento del Sole", ha spiegato la società con sede a Pittsburgh, in Pennsylvania. "La manovra improvvisata del team è riuscita a riorientare il pannello solare di Peregrine. Ora stiamo caricando la batteria”. Tuttavia, “una perdita di propellente in corso sta causando il funzionamento dei propulsori del sistema di controllo dell’assetto del veicolo spaziale ben oltre il ciclo di vita previsto per evitare una caduta incontrollabile del lander”.
Astrobotic ha riorientato la navicella per ricaricare la batteria attraverso i pannelli solari, "speriamo di portare Peregrine il più vicino possibile alla distanza lunare prima che perda la capacità di mantenere la distanza di puntamento del sole e di conseguenza perda potenza". Poi martedì l'azienda ha annunciato che la navicella non avrebbe raggiunto la luna. “Data la perdita di propellente, sfortunatamente non c’è alcuna possibilità di un atterraggio morbido”.
Tutti problemi del lancio di Peregrine
Prima ancora del lancio la Nasa e Astrobotic hanno spiegato di essere pienamente consapevoli delle difficoltà di far atterrare la navicella sulla luna. “Se si guarda indietro al corso della storia, solo circa la metà di quelle missioni hanno avuto successo. E la maggior parte di questi sono stati finanziati da superpotenze con budget molto più grandi di quelli concessi a questa missione. Quindi è una sfida davvero, davvero grande", ha detto John Thornton, CEO di Astrobotic. Il fallimento era contemplato, e infatti prima della partenza di Peregrine Astrobotic ha ammesso: “Stiamo tirando in porta”.
Le prossime missioni per raggiungere la luna
Astrobotic ha già programmato un'altra missione entro la fine dell'anno. "C'è una fila per prossimi lanci", ha spiegato Thornton, “abbiamo il nostro lancio in arrivo entro la fine dell’anno. Quindi, nel caso in cui avessimo una brutta giornata da qualche parte durante la missione, raccoglieremo tutti i dati che abbiamo ricevuto fino a quel momento e impareremo da essi. E aiuteremo anche l'industria che avrà più informazioni a riguardo. Diventeremo più intelligenti e saremo pronti per il prossimo”.
La Nasa invece potrebbe raggiungere la Luna a febbraio. Intuitive Machines, società con sede a Houston guidata da ex dirigenti della NASA, lancerà la sua navicella spaziale diretta verso il polo sud della Luna. Se tutto andrà bene, l'atterraggio dovrebbe avvenire il 22 febbraio.