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Il vaccino per il tumore al fegato può nascere da un gruppo di microproteine: i dati del nuovo studio

Uno studio ha scoperto che le cellule del cancro al fegato producono un gruppo di microproteine che potrebbero diventare il bersaglio di un nuovo vaccino. Secondo i ricercatori in questo modo si potrebbe riuscire a fermare la crescita del tumore.
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Un vaccino contro il tumore al fegato. Un nuovo studio condotto dall'Hospital del Mar Research Institute di Barcelona potrebbe aver aperto la strada per renderlo possibile. Tutto si giocherebbe sulla scoperta di un nuovo gruppo di microproteine prodotte esclusivamente dalle cellule tumorali del cancro al fegato.

Lo sviluppo dei vaccini contro il cancro rappresenta uno dei campi in cui la ricerca oncologica sta investendo più risorse e energie: questi si basano sull'individuazione di quelle molecole prodotte dalle mutazioni delle cellule tumorali, che essendo estranee al corpo possono essere riconosciute e attaccate dal sistema immunitario. Ecco perché quelli per cui è potenzialmente più difficile trovare il modo per produrre un vaccino sono i tumori che producono bassi tassi di mutazioni. Il cancro al fegato è uno di questi.

La ricerca delle microproteine

I ricercatori sono riusciti a individuare questo gruppo di microproteine studiando i dati del tessuto sano e del tessuto tumorale in oltre cento pazienti affetti da cancro al fegato. Queste molecole vengono prodotte da geni che finora erano ritenuti non codificanti, ovvero incapaci di produrre proteine.

Tuttavia, attraverso nuove tecniche all'avanguardia i ricercatori hanno visto che in realtà questi geni codificano "un gruppo significativo di microproteine espresse esclusivamente nelle cellule tumorali che potrebbero essere utilizzate per sviluppare nuovi trattamenti", spiegano gli autori dello studio.

Verso un vaccino contro il cancro al fegato

La scoperta di queste microproteine potrebbe aprire la strada per sviluppare un nuovo vaccino specifico contro il cancro al fegato, in quanto i ricercatori hanno visto che queste molecole sarebbero in grado di stimolare la risposta del sistema immunitario contro le cellule tumorali. Potrebbero quindi diventare il bersaglio per un nuovo vaccino, "simile ai vaccini contro il coronavirus", ovvero vaccini a mRNA: aumentando la produzione di queste microproterine, "questi vaccini – ipotizzano i ricercatori – potrebbero fermare o ridurre la crescita del tumore".

La caratteristica dei vaccini mRNA è infatti quella di contenere un frammento di RNA messaggero contenente le istruzioni – spiega la Fondazione Veronesi – per sintetizzare un particolare proteina. Se nel vaccino mRNA con il Sars-CoV-2la proteina in questione era la Spike, quello che i ricercatori spagnoli immaginano per il trattamento del tumore al fegato dovrebbe contenere le istruzioni per produrre le microproteine appena scoperte. In questo modo il sistema immunitario potrà riconoscerle e attivare una risposta contro le cellule tumorali che le producono.

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