Il tradimento spezza il cuore e fa male alla salute: a quali malattie espongono gli infedeli
Il tradimento può essere un'esperienza devastante a livello emotivo e psicologico, ma può avere un impatto anche sulla salute fisica. Secondo un nuovo studio, infatti, è stata rilevata un'associazione tra l'essere traditi e una maggiore probabilità di soffrire di malattie croniche, come emicrania persistente e disturbi cardiaci. Del resto in letteratura scientifica è stata spesso evidenziata una correlazione tra stress psicologico e determinate condizioni fisiche, che possono essere innescate o esacerbate. L'aspetto inquietante della nuova indagine risiede nel fatto che il supporto sociale fornito da parenti e amici, pur essendo molto prezioso per ridurre l'impatto emotivo del tradimento, non ha alcun effetto nel mitigare i problemi fisici che scaturiscono dal comportamento degli infedeli. Nemmeno entrare in una nuova relazione felice ha un effetto benefico in tal senso. Fortunatamente l'associazione tra tradimento e malattie croniche, come indicato dagli autori dello studio, è risultata tutto sommato piccola e dunque non così estesa e diffusa.
A determinare che essere traditi è associato a una salute cronica peggiore, col rischio superiore di disturbi cardiaci, emicrania e altre condizioni, sono stati i due scienziati Eunicia Q. W. Hoy e Vincent Y. S. Oh dell'Università di Scienze Sociali di Singapore. I ricercatori sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 2.500 individui statunitensi che avevano partecipato allo studio Midlife Development in the United States (MIDUS). L'età dei partecipanti era compresa tra i 33 e gli 84 anni e nella maggior parte dei casi si trattava di donne (circa 1.500) ed eterosessuali. In due periodi differenti, distanti nove anni l'uno dall'altro, i volontari hanno compilato un approfondito sondaggio nel quale hanno riportato sia dati clinici sulle condizioni croniche (come malattie cardiovascolari, disturbi del sonno, diabete, etc etc) che sociodemografici, dalla soddisfazione sul lavoro alla rete di amicizie, passando per reddito, istruzione etc etc. Sono state poste domande anche sull'infedeltà dei partner.
Incrociando tutti i dati è emersa un'associazione statisticamente significativa tra l'incidenza di patologie croniche e il fatto di essere stati traditi dal compagno o dalla compagna. “Controllando le covariate demografiche (età, sesso, istruzione, etnia, occupazione, stato civile, soddisfazione coniugale e livello di reddito), l'infedeltà è stata collegata a una salute cronica peggiore nelle analisi del modello misto e questa scoperta è stata anche supportata nelle analisi delle variabili latenti che controllavano la salute cronica di base”, hanno scritto la professoressa Hoy e il collega nell'abstract dello studio. Nello specifico, è stata evidenziata una maggiore probabilità di avere emicranie persistenti, problemi cardiaci e altri disturbi cronici in chi era stato tradito rispetto a chi non aveva subito episodi di infedeltà.
“La buona notizia è che le dimensioni dell'effetto tra infedeltà e salute cronica erano nella fascia ‘piccola'. Tali dimensioni dell'effetto suggeriscono ancora il potenziale per danni duraturi con implicazioni pratiche, ma come minimo, gli effetti non sono estremamente grandi”, ha dichiarato in un'intervista a PsyPost il professor Oh. “La cattiva notizia è che avere relazioni di supporto con la propria famiglia o con gli amici non sembrava alleviare le associazioni negative tra essere traditi e problemi di salute cronici. Speravamo di scoprire che, forse, altre fonti di supporto sociale avrebbero almeno ridotto le associazioni di salute cronici con l'essere traditi. Sfortunatamente, questo non è stato il caso in base alle nostre scoperte”, ha chiosato lo scienziato. Un altro dato interessante emerso dallo studio risiede nel fatto che l'impatto sulla salute fisica del tradimento risultava più forte nelle persone con basso reddito e nelle minoranze etniche.
Sottolineiamo che si è trattato di uno studio di associazione, dunque non è possibile stabilire un rapporto di causa – effetto e saranno necessarie ulteriori e più approfondite indagini per tutte le conferme del caso. Si tratta comunque di dati rilevanti alla luce della diffusione dell'infedeltà, in particolar modo in Italia. Se infatti a livello globale i tradimenti riguardano il 34 percento degli uomini e il 24 percento delle donne, sulla base a quanto emerso da una meta-analisi, nel nostro Paese si arriva al 59 percento di uomini infedeli, con le donne che diventano più propense a tradire dopo i 40 anni. Tra le regioni con le più alte concentrazioni di traditori ci sono la Lombardia, la Campania e il Lazio, dove si supera addirittura il 70 percento. Come spiegato a Fanpage.it dallo psicoterapeuta e sessuologo Matteo Merigo, i traditori seriali sono persone “che hanno una forma di disturbo narcisistico, con bassa o alta autostima (più alta)” e che agiscono in modo molto egoistico. Ora sappiamo che l'infedeltà, oltre che sul piano emotivo e psicologico, può avere un possibile impatto anche sulla salute fisica. I dettagli della ricerca “The consequences of spousal infidelity for long-term chronic health: A two-wave longitudinal analysis” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Social and Personal Relationships.