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Il tono della nostra voce dipende anche dal DNA

Lo ha scoperto un team di ricerca guidato dai genetisti della deCODE Genetics che hanno identificato alcune varianti di un gene, chiamato ABCC9, che sono correlate a un tono di voce più alto.
A cura di Valeria Aiello
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Il tono della nostra voce non dipende solo dai tratti fisiologici e antropometrici, come il profilo ormonale e le dimensioni delle corde vocali, ma è influenzato anche dalla genetica umana, coinvolta nel plasmare quanto profonda o acuta sia la voce. I geni coinvolti nell’acustica vocale e il meccanismo con cui gli stessi influiscono sulle differenze individuali sono però rimasti in gran parte sconosciuti. Almeno fino alla pubblicazione dei risultati di un nuovo studio, da cui sono emerse le basi genetiche in grado di incidere sul tono della voce. “Questa è la prima volta che veniamo a conoscenza di varianti genetiche che influenzano il tono della voce” ha affermato Rósa Signý Gísladóttir, genetista e linguista presso l’islandese deCODE Genetics, la società di genomica di Reykjavik che ha condotto l’indagine.

Per determinare quali siano i geni che svolgono un ruolo nel modellare la voce umana, gli studiosi della deCODE Genetics hanno analizzato le registrazioni vocali di quasi 13.000 islandesi e confrontato le frequenze delle loro voci con le informazioni genetiche individuali. Ciò ha permesso agli studiosi di identificare alcune varianti condivise in un gene, chiamato ABCC9, che sono correlate a un tono di voce più alto. La scoperta di queste varianti è stata dettagliata in uno studio recentemente pubblicato su Science Advances.

Per chiarire i meccanismi biologici alla base di questa caratteristica serviranno ulteriori studi, ma il team di ricerca ha formulato alcune ipotesi. Una di queste si basa sulle informazioni contenute nel gene ABCC9 che, tra le altre cose, contiene le istruzioni la sintesi dei canali ionici che aiutano a garantire il corretto funzionamento delle proteine collagene ed elastina. Queste proteine aiutano i tessuti del nostro organismo ad allungarsi, un qualcosa di imprescindibile nella vibrazione delle corde vocali.

Gli studiosi hanno inoltre scoperto che le persone portatrici delle varianti correlate a un tono della voce più alto avevano maggiori probabilità di avere la pressione massima più alta, il che potrebbe sembrare insolito. Secondo il team, questa associazione potrebbe comunque avere a che fare con il funzionamento di collagene ed elastina, che svolgono un ruolo nella rigidità dei vasi sanguigni.

In altre parole, nel caso in cui le varianti di ABCC9 siano coinvolte nell’alterazione delle proprietà dei vasi sanguigni, non sarebbe una forzatura pensare che possano alterare anche le proprietà vocali, ha spiegato la dottoressa Gísladóttir. “Mostrando che la voce e l’acustica vocale sono influenzate dal DNA – ha concluso l’esperta – abbiamo compiuto importanti passi in avanti verso la comprensione della genetica e dell’evoluzione del sistema vocale umano”.

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