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Il telescopio James Webb supera se stesso e trova una galassia che è lo specchio della Via Lattea

Si trova a 9 miliardi di luce dalla Terra e appare come una neonata Via Lattea in un momento in cui l’Universo aveva solo un terzo della sua età attuale.
A cura di Valeria Aiello
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Un'immagine artistica della la primissima versione della nostra galassia, la Via Lattea. La galassia Sparkler appena scoperta rispecchia una neonata Via Lattea mentre accresce la massa nel tempo cosmico / Credit: James Josephides, Università di Swinburne (Australia).
Un'immagine artistica della la primissima versione della nostra galassia, la Via Lattea. La galassia Sparkler appena scoperta rispecchia una neonata Via Lattea mentre accresce la massa nel tempo cosmico / Credit: James Josephides, Università di Swinburne (Australia).

Nell’Universo, la scoperta di ogni stella alimenta la speranza di trovare nuova vita che orbita intorno. Ma il telescopio spaziale James Webb ha superato se stesso, catturando un’immagine di un lontano sistema stellare che rispecchia la primissima versione della nostra Via Lattea. Questa nuova galassia è stata soprannominata “Sparker” (letteralmente “scintillante”) dagli astronomi che l’hanno scoperta, perché presenta circa due dozzine di brillanti ammassi globulari che le ruotano attorno, di cui ognuno potrebbe contenere circa un milione di stelle. Si trova nella costellazione meridionale di Volens e dista 9 miliardi luce dalla Terra.

Il telescopio spaziale della NASA ha osservato Sparkler come appariva quando l’universo aveva solo quattro miliardi di anni, ovvero circa un terzo della sua età attuale, e presentava appena il 3% della massa attuale della Via Lattea. Ma gli astronomi ritengono che crescerà inghiottendo il sistema di ammassi globulari e di galassie satelliti che include, in un processo che la porterà a raggiungere la massa della Via Lattea. Se questo avverrà alla stessa velocità, la galassia appena scoperta potrà quindi fornire una visione unica dell’evoluzione della nostra Milky Way.

I risultati dell’osservazione, condotta dal professor Duncan Forbes della Swinburne University in Australia e dal professor Aaron Romanowsky della San Jose State University negli Stati Uniti, sono stati pubblicati in un nuovo articolo sul Monthly Notice della Royal Astronomical Society.

Sparkler, hanno spiegato gli astronomi, è stata scoperta utilizzando alcuni dei primi dati del telescopio spaziale James Webb, che hanno permesso di valutare l’età e la distribuzione degli ammassi stellari che le ruotano attorno, fino a determinare la loro somiglianza con gli ammassi più giovani che si trovano attorno alla Via Lattea. Molti di questi sono infatti ricchi di metalli simili a quelli osservati nella nostra galassia, ed è quindi probabile che siano ammassi globulari.

Altri ammassi hanno invece età intermedie e sono poveri di metalli, suggerendo che siano associati a una galassia satellite che si sta accumulando su Sparkler e destinata ad essere inghiottita, in un processo di accrescimento analogo a quello avuto in passato dalla via Lattea.

Sembra di poter assistere, in prima persona, all’assemblaggio di questa galassia mentre aumenta la sua massa – sotto forma di una galassia nana e diversi ammassi globulari – ha affermato il professor Forbes – . Siamo entusiasti di questa opportunità unica di studiare sia la formazione di ammassi globulari, sia una neonata Via Lattea, in un momento in cui l’Universo aveva appena un terzo della sua età attuale”.

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