Il Sole ha tagliato la coda alla cometa del Diavolo (ma poi è ricresciuta): le immagini
Il Sole ha temporaneamente tagliato la coda alla cometa del Diavolo o cornuta, formalmente conosciuta come 12P/Pons-Brooks. I due curiosi soprannomi sono legati al fatto che questa “palla di ghiaccio” va periodicamente incontro a fenomeni di outburst (esplosioni), durante i quali la sua luminosità cresce in modo significativo e la coda – o meglio, le code – assume forme particolari. A luglio dello scorso anno le code avevano generato due piccole “corna” dietro al nucleo della cometa, la cui silhouette era diventata molto simile a quella del Millennium Falcon di Star Wars. Da qui il nome di cometa del Diavolo.
Durante il viaggio di avvicinamento al Sole – ha raggiunto la minima distanza dalla stella / perielio il 21 aprile 2024 – la coda della cometa ha continuamente cambiato forma, perdendo l'aspetto “cornuto” ma arricchendosi di dettagli straordinari, come evidenziato dagli scatti degli astrofotografi. Lo scorso 12 aprile la cometa è stata investita in pieno da un flusso di plasma, proiettato dal Sole a seguito di un'espulsione di massa coronale (CME). Le particelle cariche elettricamente hanno letteralmente strappato la coda della cometa, che tuttavia è ricresciuta poco dopo. Come evidenziato dal portale specializzato in meteo spaziale Spaceweather.com, si è trattato di un “evento di disconnessione”, innescato proprio dalla violenza del vento solare.
Le immagini dello "strappo" sono state catturate in video dalla sonda STEREO-A della NASA, progettata principalmente per fornire immagini stereoscopiche del Sole e dei fenomeni come le suddette CME. Purtroppo la sonda gemella STERO-B, indispensabile per ottenere questo tipo di dati, è andata perduta nel 2014 dopo essere entrata in rotazione incontrollata, impedendo le osservazioni da due punti di vista differenti. Nonostante la perdita della compagna, STEREO-A ha continuato a monitorare il Sole registrando ciò che accade nei suoi “pressi”. Così lo scorso 12 aprile ha immortalato il gigantesco flusso di plasma scagliato dalla stella mentre impattava contro la cometa 12P/Pons-Brooks, rimasta temporaneamente priva della sua coda. Ricordiamo che le code delle comete sono composte da gas e polveri e spesso vanno in direzioni differenti; si formano a causa della sublimazione del ghiaccio (scaldato dal Sole), che lascia alle spalle del nucleo cometario lunghissime scie. Le code fatte di gas sono molto sensibili al vento solare e possono essere troncate di netto a seguito di forti espulsioni di massa coronale, come quella che ha colpito la cometa del Diavolo.
La sonda STEREO-A aveva già catturato le immagini di eventi di disconnessione analoghi, come ad esempio quelli verificatisi sulla cometa Encke nel 2007 e nel 2013, o quello della cometa Nishimura nel settembre del 2023. Tra gli “strappi” più spettacolari documentati vi è quello della C/2022 E3 (ZTF), la cosiddetta cometa dei Neanderthal, che a gennaio dello scorso anno perse la sua coda a seguito di un'altra espulsione di massa coronale molto energetica. Il Sole in questo periodo è piuttosto irrequieto perché si sta avvicinando al picco massimo della sua attività magnetica, atteso tra la fine del 2024 e l'estate del 2025.
La cometa del Diavolo raggiungerà la minima distanza dalla Terra (perigeo) il prossimo 2 giugno, tuttavia nell'emisfero boreale è ormai diventata praticamente impossibile da vedere, dopo averci regalato settimane di spettacolo. La ragione risiede nel fatto che al tramonto del Sole è ormai troppo bassa sull'orizzonte. Tornerà a salutare la Terra tra 71 anni, ovvero nel 2095. Per la stragrande maggioranza delle persone che sono riuscite ad ammirarla si è dunque trattato dell'occasione di una vita.