Il Sole ha espulso una enorme “lingua di fuoco” di 1,6 milioni di chilometri: lo scatto mozzafiato
Sabato 24 settembre dal Sole si è sprigionata un'impressionante espulsione di massa coronale (CME), un evento che ha dato vita a una lingua di plasma luna circa 1,6 milioni di chilometri. Fortunatamente il colossale getto non era rivolto verso la Terra, ma l'evento ha comunque legato a una tempesta geomagnetica di classe G1, la più bassa su una scala di cinque. Il serpentone della CME oltre ad essere ripreso dai principali osservatori solari, è stato anche immortalato dall'astrofotografo professionista Andrew McCarthy, che grazie al suo telescopio equipaggiato con filtri specializzati per le riprese solari ha ottenuto un'immagine clamorosa della nostra stella.
Come spiegato su Reddit da McCarthy, quella del 24 settembre è stata la CME più intensa e spettacolare cui abbia mai assistito. Si è generata da una protuberanza sulla superficie del Sole che all'improvviso ha scagliato plasma a oltre 160mila chilometri orari nello spazio profondo. Le espulsioni di massa coronale sono infatti proiezioni del materiale della corona solare, lo strato più esterno dell'atmosfera della stella. Si tratta di eventi guidati dalle “bizze” del campo magnetico. In questo periodo sono molto più probabili poiché il Sole si sta indirizzando verso il suo picco massimo del ciclo undecennale, atteso per l'estate del 2025. Durante questa fase la stella è decisamente più irrequieta e ricca di macchie solari, che culminano in eventi violenti come brillamenti ed espulsioni di massa coronale.
L'immagine finale ottenuta da McCarthy è una composizione di migliaia di scatti raccolti in 6 ore di osservazione, confluiti in un unico file che ha raggiunto un peso di ben 800 GigaByte. La fotografia è in falsi colori, aggiunti in un secondo momento dall'astrofotografo per mostrare il contrasto tra i vari dettagli turbolenti della stella, sulla quale si vede anche una imponente macchia solare. La cromosfera del Sole normalmente risulta rossastra, ma le singole immagini sono state catturate con un'esposizione talmente bassa che risultavano praticamente bianche; ecco perché la necessità di aggiungere il colore in post-produzione (il bianco comunque si vede ai margini della stella).
Ciò che impressiona dello scatto è proprio la "lingua di fuoco" proiettata dal Sole, un lunghissimo serpentone di 1,6 milioni di chilometri. Anche se fosse stato rivolto direttamente sulla Terra non ci avrebbe “toccato”, dato che il nostro pianeta dista in media circa 150 milioni di chilometri (pari a una unità astronomica). Ciò che può colpire la Terra è il vento solare prodotto da questi fenomeni, in grado di scatenare pericolose tempeste geomagnetiche. Una di classe G5, come l'evento di Carrington del XIX secolo, potrebbe farci ripiombare nel Medioevo per settimane o mesi “friggendo” linee elettriche, satelliti e internet.
Osservare il Sole con attrezzatura inadeguata non solo rischia di danneggiare gli strumenti, ma anche di provocare danni irreparabili alla vista (cecità compresa), per questo motivo McCarthy sottolinea l'importanza di dedicarsi all'osservazione del Sole soltanto in totale sicurezza. Su Reddit ha specificato che il suo telescopio è stato dotato di diversi filtri progettati esplicitamente per l'osservazione della stella.