Il Sole ha distrutto la cometa C/2024 G3 (ATLAS): le spettacolari immagini della sua “morte”
La brillante cometa C/2024 G3 (ATLAS) si è disintegrata nello spazio e un astronomo ha catturato le splendide immagini della sua fine. Non si è trattato di una “morte” istantanea, come accaduto alla cosiddetta "cometa di Halloween" annientata dal Sole lo scorso 28 ottobre, bensì di una disgregazione durata alcuni giorni. È stata sempre la nostra stella ad aver distrutto il nucleo cometario, a causa della notevolissima vicinanza raggiunta durante il passaggio al perielio, cioè la distanza minima dal Sole.
Ciò che resta della cometa è ancora visibile a occhio nudo (per poco) nell'emisfero australe, ma si tratta praticamente della sua lunga coda di detriti, privata della lucente chioma scaturita dal nucleo. È proprio la “palla” di polvere e ghiaccio a essere stata disintegrata dal Sole, come mostrano le bellissime immagini catturate dall'astrofotografo ungherese Lionel Majzik.
L'esperto di comete, come evidenziano i profili social ricchi di splendide fotografie astronomiche, ha seguito e immortalato C/2024 G3 (ATLAS) per diversi giorni con i propri strumenti. In un video time-lapse pubblicato su Facebook si può osservare l'evoluzione della cometa tra il 18 e il 23 gennaio; sei giorni durante i quali il nucleo si è estinto a causa dell'intensa sublimazione cui era sottoposto. L'intera chioma e il candore del nucleo cometario sono stati spazzati via dal calore infernale prodotto dalla stella, un fenomeno che ha anche fatto crollare la visibilità di ciò che resta dell'oggetto, praticamente una coda di cometa senza testa.
Nel momento in cui stiamo scrivendo la magnitudine (luminosità apparente) della cometa è di + 4.4, come indicato dagli astronomi di astrovanbuitenen.nl. Ciò significa che si sta avvicinando sempre di più al limite di osservabilità per l'occhio umano, pari a +6. Fra pochi giorni la coda potrà essere vista solo con strumenti ottici. Ricordiamo che la magnitudine si basa su una scala inversa e più bassi sono i valori (anche negativi), maggiore è la luminosità dell'oggetto astronomico. Non a caso nel giorno del perielio, raggiunto il 13 gennaio, la cometa aveva toccato una magnitudine di – 4.1, paragonabile a quella del pianeta Venere, il terzo oggetto più brillante della volta celeste dopo il Sole e la Luna.
Ciò che ha regalato alla cometa una simile luminosità ne ha anche decretato la fine. Al perielio, infatti, la cometa C/2024 G3 (ATLAS) si è avvicinata al Sole ad appena 13,5 milioni di chilometri. Un'inezia dal punto di vista astronomico, soprattutto se consideriamo quanto è caldo il Sole e quanto sono delicate queste palle di ghiaccio e polveri. La fine della cometa era stata ritenuta possibile dagli esperti e ora è stata confermata dalle immagini. L'oggetto era stato scoperto il 5 aprile del 2024 da un telescopio del sistema ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System) installato in Cile; secondo i calcoli degli esperti proveniva dalla nube di Oort – una regione remota e gelida del Sistema solare – e probabilmente era già passata nei pressi del Sole e della Terra circa 160.000 anni fa. La cometa non è purtroppo sopravvissuta al passaggio del 2025. I suoi detriti, tuttavia, secondo alcuni astronomi potrebbero trasformarsi in un nuovo sciame meteorico.