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Il Sistema Solare sarà stabile per almeno altri 100 millenni

La stima dei matematici dell’Università di Sofia, in Bulgaria, che hanno fornito una prova analitica della stabilità del Sistema Solare per i prossimi 100.000 anni.
A cura di Valeria Aiello
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Illustrazione artistica del Sistema Solare / NASA
Illustrazione artistica del Sistema Solare / NASA

Il Sistema Solare sarà stabile per i prossimi 100 millenni, durante i quali le orbite di Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone rimarranno pressoché invariate. Lo indicano i calcoli, non ancora sottoposti a revisione paritaria, dei matematici dell’Università di Sofia, in Bulgaria, che hanno sviluppato un metodo numerico che traduce gli elementi orbitali degli otto principali pianeti del Sistema Solare e di Plutone, declassato dal 2006 da pianeta a pianeta nano, in 54 equazioni differenziali ordinarie del primo ordine.

Il computo, eseguito su 6.290.000 passaggi, con ogni passaggio che ha richiesto circa sei giorni di calcoli computerizzati, ha indicato che “la configurazione delle ellissi osculanti su cui i pianeti si muovono attorno al Sole rimarrà stabile per almeno 100.000 anni, nel senso che il semiasse maggiore di ciascun pianeta varia entro o meno dell’uno per cento” hanno scritto i ricercatori nel documento presentato in preprint su AxRiv.

In altre parole, il Sistema Solare rimarrà stabile per almeno altri 100 millenni, confermando i dati di simulazioni precedenti, secondo cui ci vorranno circa 100 miliardi di anni prima che il Sistema Solare si disperda attraverso la Via Lattea.

A quel punto, il Sole sarà veramente morto, vivendo la sua vita nell’aldilà come una “nana bianca”, in un momento in cui sicuramente non ci saremo più. Altri studi hanno infatti indicato che all’umanità rimarrebbe circa un miliardo di anni di vita sulla Terra che, nel frattempo, diventerà un pianeta inabitabile, a causa sempre del Sole, che aumenterà la sua intensità del 10% ogni miliardo di anni. Un incremento che sarà sufficiente a causare l’evaporazione degli oceani e rendere la superficie terrestre così calda da non permettere la permanenza dell’acqua, mettendo fine alla vita come oggi la conosciamo.

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