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Il misterioso significato dei disegni dell’era glaciale svelato da un restauratore di mobili

Ben Bacon, un restauratore di mobili di Londra, ha incredibilmente svelato il mistero delle pitture rupestri di 20mila anni fa, realizzate dai nostri antenati.
A cura di Andrea Centini
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Vari esempi di arte rupestre dell'era glaciale. Credit: Cambridge Archaeological Journal
Vari esempi di arte rupestre dell'era glaciale. Credit: Cambridge Archaeological Journal

Un restauratore di mobili londinese con la passione per l'arte rupestre millenaria è riuscito a svelare il misterioso significato dei disegni lasciati nelle caverne dai nostri antenati durante l'era glaciale, grazie alla collaborazione con alcuni scienziati che lo hanno incentivato a proseguire nelle laboriose indagini. L'uomo, Bennet (Ben) Bacon, ha intuito che i segni e i simboli non figurativi lasciati nelle grotte di tutta Europa – che rappresentavano principalmente animali – facevano riferimento a una sorta di calendario lunare, con indicazioni sulle stagioni riproduttive delle prede e i mesi del parto. In parole semplici, i simboli associati ai disegni erano veri e propri appunti, per comunicare agli altri informazioni preziose per la sopravvivenza dell'intera comunità di cacciatori-raccoglitori. Siamo dunque innanzi alla prima scrittura nota nella storia dell'Homo sapiens, come spiegato dagli autori dello studio.

Oltre al signor Bacon, hanno collaborato alla straordinaria scoperta altri ricercatori indipendenti (suoi amici), il professor Tony Freet del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dello University College di Londra e i professori Paul Pettitt e Robert Kentridge dell'Università di Durham, rispettivamente dei dipartimenti di Archeologia e Psicologia. Il signor Bacon ha iniziato la sua indagine personale scandagliando tra le immagini di molteplici pitture rupestri risalenti all'ultima era glaciale (Paleolitico superiore), ritrovate in 400 caverne di tutta Europa. Tra i disegni più famosi quelli delle grotte francesi di Lascaux e Chauvet e della grotta di Altamira in Spagna, dove sono custodite le opere più significative e abbondanti dei nostri antenati. Facendo ricerche su internet e presso la British Library, come raccontato dalla BBC, il signor Bacon ha cominciato a rilevare degli schemi sui segni rinvenuti sui dipinti, alcuni dei quali ripetuti come linee, punti e un simbolo a forma di Y.

Credit: Cambridge Archaeological Journal
Credit: Cambridge Archaeological Journal

Collaborando con gli esperti, attratti dalla sua intuizione su un possibile legame dei simboli con un calendario lunare e fenologico (la fenologia registra gli eventi rilevanti nello sviluppo degli esseri viventi), Bacon è giunto alla conclusione che la Y aveva il significato di “partorire”, mentre la linea linea < | > e il punto <•> erano numeri legati ai mesi e facevano parte di un "calendario fenologico/meteorologico locale che inizia in primavera e registra il tempo da questo punto nei mesi lunari". In parole semplici, i simboli corrispondevano alle stagioni degli amori degli animali ed erano relativi alle nascite in un determinato mese lunare; in pratica, si trattava di registrazioni dei cicli riproduttivi delle prede, che avevano grande importanza per la sopravvivenza delle antiche comunità di cacciatori-raccoglitori. Non c'è da stupirsi che sulle rocce sono state trovate impresse immagini di bovini, mammut, cavalli, pesci, renne e altri animali di cui i nostri antenati si nutrivano.

Credit: Cambridge Archaeological Journal
Credit: Cambridge Archaeological Journal

“I nostri dati indicano che lo scopo di questo sistema di associazione degli animali con le informazioni del calendario era quello di registrare e comunicare informazioni comportamentali stagionali su specifici taxa di prede nelle regioni geografiche interessate. Suggeriamo un modo specifico in cui l'abbinamento dei numeri con i soggetti animali costituisce un'unità completa di significato – un sistema di notazione combinato con il suo soggetto – che ci fornisce una visione specifica di cosa significhi un insieme di segni di notazione”, hanno scritto gli scienziati nell'abstract dello studio. I nostri antenati erano dunque "molto più simili a noi di quanto pensassimo", ha spiegato alla BBC il signor Bacon. Del resto alimentavano la propria cultura producendo arte straordinaria, che era intimamente connessa a informazioni preziosissime per la vita della comunità. I dettagli della ricerca “An Upper Palaeolithic Proto-writing System and Phenological Calendar” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Cambridge Archaeological Journal.

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