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Il rover Curiosity ha fotografato un piccolo “fiore” su Marte: di cosa si tratta

Grazie alla fotocamera Mars Hand Lens Imager (MAHLI) il rover Curiosity della NASA ha immortalato su Marte una struttura simile a un fiore o a un corallo.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Il rover Curiosity della NASA ha fotografato su Marte una piccola struttura minerale dalla forma insolita, che ricorda da vicino quella delicata di un fiore o le ramificazioni di un corallo. L'immagine è stata catturata lo scorso 24 febbraio, corrispondente al 3.396esimo “giorno marziano” o sol dall'inizio della missione, iniziata ufficialmente il 6 agosto del 2012, quando il rover a propulsione nucleare è “ammartato” nel cratere Gale, un enorme cratere di 154 chilometri sito nella Elysium Planitia.

Ma come si è formata una roccia con un aspetto così strano? Gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, responsabili della costruzione del rover, sottolineano in un comunicato stampa che la forma è legata all'azione erosiva dell'acqua, che miliardi di anni fa scorreva sul Pianeta Rosso. Oggi è un mondo arido, desertico e molto probabilmente privo di vita (non si esclude che microorganismi possano sopravvivere in laghi sotterranei); tuttavia si ritiene che Marte un tempo fosse un mondo “lussureggiante”, con fiumi, laghi, mari e chissà, forse anche vita. Il rover Curiosity e il “collega” Perseverance arrivato più recentemente hanno tra i loro compiti principali proprio quello di andare a caccia di prove biologiche, passate e perché no, anche presenti.

Il piccolo “fiore” roccioso è stato immortalato dalla fotocamera Mars Hand Lens Imager (MAHLI), uno strumento installato sul braccio robotico di Curiosity utilizzato per raccogliere immagini microscopiche e dettagli delle rocce, un po' come una lente di ingrandimento. Non a caso il fiorellino marziano è più piccolo di un cent (o penny) statunitense, che ha un diametro inferiore ai 2 centimetri (19,05 millimetri). “Curiosity ha scoperto in passato un assortimento diversificato di piccole strutture simili che si formavano quando i fluidi mineralizzanti viaggiavano attraverso i canali nella roccia. Le immagini di tali caratteristiche stanno aiutando gli scienziati a capire di più sulla storia prolungata dell'acqua liquida nel cratere Gale”, si legge nel comunicato del JPL, che ha sede in Florida. Vicino al “fiore” sono state osservate anche due piccole rocce discoidali; anch'esse sono state plasmate miliardi di anni fa dal passaggio dell'acqua.

Nel suo peregrinare nel cuore del cratere Gale il rover Curiosity non ha fotografato e filmato soltanto rocce e polvere, ma anche il cielo. Alla fine di febbraio la NASA ha condiviso le spettacolari immagini delle delicate nuvole marziane, mentre si stagliavano Monte Sharp (Aeolis Mons), la vetta nel cuore del cratere. Nonostante l'aspetto simile a quello terrestre, si tratta di nubi di ghiaccio di anidride carbonica, che viaggiano a circa 80 chilometri dalla superficie.

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