Il rischio di insonnia aumenta del 60% se fai questa cosa prima di andare a dormire: lo studio

Usare il telefono prima di andare a dormire aumenta sensibilmente il rischio di insonnia e di ridurre il tempo destinato al sonno. È quanto emerso da un nuovo studio, che ha valutato anche l'impatto del tipo di uso che si fa dello smartphone; ad esempio, è stato determinato che i social network non hanno conseguenze peggiori del guardare un film, giocare, ascoltare musica o leggere documenti. È proprio il tempo trascorso innanzi allo schermo a influenzare negativamente il riposo, con tutto ciò che ne consegue.
Come rilevato da molteplici studi, infatti, dormire meno del monte ore raccomandato dalle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – generalmente dalle 7 alle 8 ore per gli adulti – ha effetti negativi molto rilevanti sulla salute. Una ricerca condotta dall'Università della California di San Francisco, ad esempio, ha determinato che il cattivo sonno accelera l'invecchiamento del cervello aumentando il rischio di demenza, mentre un'altra del Centro Medico dell'Università Vanderbilt ha rilevato che dormire troppo poco o troppo aumenta il rischio di morte prematura del 29 percento per tutte le cause. L'Università autonoma di Nuevo León ha anche evidenziato che bastano pochi giorni di sonno scarso per manifestare seri problemi di concentrazione e attenzione. Tra le conseguenze più curiose del dormire poco vi è anche quella di diventare più propensi a sposare teorie complottiste, secondo una ricerca dell'Università di Nottingham. Per tutte queste ragioni e molte altre, pertanto, spegnere lo smartphone mezzora o un'ora prima di andare a dormire sarebbe un ottimo metodo per migliorare la qualità del sonno e al contempo tutelare la salute fisica e mentale.
A determinare che l'uso del telefono prima di andare a dormire catalizza il rischio di insonnia è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati norvegesi del Dipartimento di promozione della salute e del Centro per la valutazione delle misure di sanità pubblica dell'Istituto norvegese di sanità pubblica di Oslo, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Scienze Psicosociali dell'Università di Bergen, la società WINK Sleep Pty Ltd (Australia) e l'azienda Sleep Cycle AB di Goteborg (Svezia). I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Gunnhild Johnsen Hjetland, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di oltre 45.000 studenti norvegesi tra i 18 e i 28 anni coinvolti nello studio trasversale Students' Health and Wellbeing Study del 2022. Gli scienziati hanno innanzitutto chiesto a ragazze e ragazzi se e per quanto tempo usavano i loro smartphone prima di andare a dormire e, nel caso, che tipo di uso ne facevano (social media, giochi, film, musica, lettura etc etc). In secondo luogo hanno verificato la qualità del loro sonno con domande ad hoc su durata, orari, stanchezza e così via.
Incrociando tutti i dati è stato determinato che chi usava lo smartphone per un'ora dopo essere andato a letto e prima di addormentarsi aveva il 59 percento di probabilità in più di soffrire di insonnia, definita dai ricercatori come “difficoltà a dormire e problemi di sonnolenza diurna almeno tre volte a settimana per almeno tre mesi”. I ricercatori hanno osservato anche che usare il telefono prima di andare a dormire faceva perdere in media 24 minuti di sonno. Diversi studi hanno indagato sugli effetti degli schermi sul sonno, osservando che l'esposizione alla luce può alterare i ritmi circadiani e quindi il ciclo sonno – veglia. Un impatto lo hanno anche le notifiche che disturbano il riposo, così come il tempo che viene sottratto al sonno per trascorrerlo al telefono.
Un dato interessante dello studio risiede nel fatto che non è stata osservata alcuna differenza nel disturbo al sonno in base al tipo di uso del telefono; in parole semplici, l'uso dei social network non risultava più dannoso del semplice navigare sul web, giocare o ascoltare musica. “Non abbiamo trovato differenze significative tra i social media e altre attività sullo schermo, il che suggerisce che l'uso dello schermo stesso è il fattore chiave nell'interruzione del sonno, probabilmente a causa dello spostamento del tempo, in cui l'uso dello schermo ritarda il sonno occupando tempo che altrimenti verrebbe dedicato al riposo”, ha dichiarato in un comunicato stampa la professoressa Johnsen Hjetland.
Tra i consigli degli esperti per ridurre le conseguenze sul sano riposo, oltre a quello di non usare il telefono da mezzora a un'ora prima di andare a dormire, anche quello di disabilitare le notifiche, fonte di notevole disturbo e sonno interrotto per molti giovani che non riescono a “disconnettersi”. I dettagli della ricerca “How and when screens are used: comparing different screen activities and sleep in Norwegian university students” sono stati pubblicati su Frontiers.