Il reflusso si può curare con un nuovo dispositivo: impedisce la risalita degli acidi dallo stomaco
Tra i diversi problemi di salute, il reflusso gastroesofageo è uno dei disturbi più comuni e fastidiosi, che si presenta quando il contenuto acido dello stomaco risale verso l’esofago, provocando sintomi come bruciore e dolore alla “bocca dello stomaco” e dietro lo sterno. In Europa si stima che ne soffra una persona su cinque, spesso con episodi non trascurabili che, se si ripetono con una certa frequenza nel tempo, rappresentano una vera e propria patologia, chiamata malattia da reflusso gastroesofageo.
Quando grave, il reflusso può causare ulcere, restringimenti e cicatrici a livello dell’esofago, aumentando il rischio di tumori, motivo per cui negli ultimi anni si sono affermate diverse procedure chirurgiche per trattare il problema all’origine, rivolte soprattutto ai pazienti che non rispondono ai farmaci o per i quali le terapie farmacologiche sono controindicate. Una delle opzioni più promettenti è la procedura RefluxStop, che consiste nell’impianto di un dispositivo in silicone che misura circa 25 mm – più piccolo di una pallina da ping pong – in grado di trattare il reflusso acido senza influenzare il passaggio di cibo. Nello specifico, il dispositivo ostacola il processo che determina la risalita degli acidi dallo stomaco, fungendo da arresto meccanico ai succhi gastrici.
Cos'è RefluxStop, il dispositivo per la cura del reflusso gastroesofageo
RefluxStop è un dispositivo impiantabile per il trattamento del reflusso gastroesofageo che elimina la risalita degli acidi dallo stomaco. L’intervento si svolge in laparoscopia, mediante una tecnica nota come “procedura di Forsell”, che prevede la costruzione di una piccola aderenza nella parte superiore dello stomaco, all’interno della quale viene inserito il dispositivo.
Come dimostrato dai risultati della sperimentazione clinica a tre anni, la procedura elimina la necessità di terapia farmacologica e determina “un miglioramento del 95% del pH misurato nelle 24 ore nell’esofago inferiore a 6 mesi dall'intervento – spiegano gli inventori di RefluxStop – . Inoltre, un questionario validato sul reflusso acido (GERD-HRQL) ha mostrato un miglioramento del 97,7% nel punteggio da prima dell’intervento chirurgico a 6-8 mesi dopo l’intervento”.
RefluxStop è entrato di recente a far parte delle procedure chirurgiche disponibili per il trattamento del reflusso gastroesofageo in diversi centri e ospedali europei ed è è stato adottato anche dall’University Hospital Southampton e dall’Imperial College di Londra, dove Danielle Harding, 30 anni, è diventata la prima paziente a ricevere l’impianto nel Regno Unito. Madre di due figli, Danielle ha spiegato di aver iniziato a soffrire di reflusso gastroesofageo nel 2022.
“Tutto ciò che implicava il mangiare o bere mi causava così tanta ansia, soprattutto fuori casa” ha affermato la donna all’agenzia AP. L’intervento è stato “un gioco da ragazzi” ha aggiunto Danielle, evidenziando che a poco più di un mese dall’applicazione del dispositivo, i sintomi del reflusso “sono completamente scomparsi”.