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La prima iniezione per la cura del cancro approvata nel Regno Unito: cos’è e come funziona

Si tratta della formulazione sottocutanea dell’immunoterapia antitumorale atezolizumab per il trattamento di diversi tipi di cancro, compresi i tumori di polmone, vescica, mammella e fegato. La somministrazione richiede appena 7 minuti contro i 30-60 necessari per la somministrazione endovenosa.
A cura di Valeria Aiello
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L’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (MHRA) del Regno Unito ha approvato la prima iniezione per la cura del cancro, una formulazione sottocutanea dell’immunoterapia antitumorale atezolizumab (già disponibile per la somministrazione endovenosa) per il trattamento di diversi tipi di cancro, compresi i tumori di polmone, vescica, mammella e fegato.

Atezolizumab, la prima iniezione per la cura del cancro approvata nel Regno Unito

Prodotto dal colosso farmaceutico Roche, l’atezolizumab in formulazione sottocutanea richiede circa 7 minuti per la somministrazione rispetto ai 30-60 necessari per la via endovenosa “offrendo ai pazienti un’opzione terapeutica più rapida e flessibile” ha affermato Levi Garraway, responsabile dello sviluppo globale del farmaco, noto con il nome commerciale “Tecentriq”. Attualmente, nella formulazione endovenosa, ogni anno viene somministrato a circa 3.600 pazienti nel Regno Unito, e la disponibilità del nuovo prodotto potrà permettere di “liberare risorse per i sistemi sanitari, pur mantenendo il profilo di sicurezza stabilito” ha aggiunto Garraway.

L’approvazione di atezolizumab si basa sui dati clinici dello studio di Fase IB/III IMscin001 che ha coinvolto 371 pazienti che non avevano avuto risultati da una precedente terapia con cisplatino per carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico. I risultati della sperimentazione, pubblicati su Annals of Oncology nel maggio 2023, hanno mostrato un profilo di sicurezza ed efficacia comparabile con la formulazione intravenosa.

L’atezolizumab, che è un anticorpo monoclonale, è progettato per legarsi a una proteina cellulare chiamata “ligando della morte programmata-1 (PD-L1)” che ha un ruolo nella regolazione del ciclo cellulare: è quindi un inibitore del checkpoint e agisce aiutando il sistema immunitario a trovare e uccidere le cellule tumorali. Attualmente, altri enti regolatori, tra cui l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) e la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti stanno valutando la formulazione sottocutanea del farmaco per l’approvazione.

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