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Il primo laboratorio di crionica in Europa: quanto costa crioconservare il proprio corpo dopo la morte

Tomorrow.Bio è una start up che offre servizi di crioconservazione umana: finora sono stati ibernate sette persone morte e altre 700 si sono iscritte per farlo. Gli esperimenti di crionica sono iniziati ormai anni fa, ma non ci sono prove che la procedura funzioni.
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Essere ibernati dopo la morte nella speranza che un giorno la medicina e la tecnologia abbiano fatto i progressi necessari per riportare in vita e curare ciò da cui oggi non è ancora possibile guarire. No, non è la trama di un nuovo remake di Vanilla Sky, ma ciò che hanno deciso di fare i primi sette clienti di Tomorrow.Bio, la prima start-up europea che offre servizi di crionica in più di 45 paesi in tutto il mondo.

Cos'è la crionica?

La crionica è la disciplina che studia la crioconservazione, ovvero a temperature bassissime, dei corpi di animali e uomini in modo tale da preservarne le funzionalità. Lo scopo è abbastanza evidente: sconfiggere la morte, conservando i corpi delle persone decedute in attesa di quel domani ipotetico in cui potrebbe diventare possibile riportarli in vita.

Un progetto molto ambizioso, che però non ha prodotto finora risultati credibili: sebbene dai primi esperimenti di crioconservazione umani, condotti sul finire degli anni '60, siano state crioconservate circa 700 persone, non solo nessun essere umano ibernato è stato mai riportato in vita, ma soprattutto allo stato attuale della ricerca non ci sono prove solide che questo metodo possa funzionare.

Quanto costa farsi ibernare

La mancanza di dati certi non ha però scoraggiato Emil Kendziorra, ex ricercatore nel campo oncologico, a fondare Tomorrow.Bio – il nome per esteso è Tomorrow Biostasis -, e ai circa suoi 700 iscritti ad affidarsi al progetto.

Finora i ricercatori e gli ingegneri che hanno preso parte al progetto hanno crioconservato alcuni animali e sette persone che avevano acquistato il pacchetto completo. L'azienda richiede infatti due diversi tipi di pagamento: la quota associativa, pari a 50 euro al mese, e il costo effettivo per il servizio di crioconservazione. Qui le opzioni previste sono due: il cliente può richiedere la crioconservazione completa, per un costo di 200.000 euro, oppure scegliere la crioconservazione del cervello per 75.000 euro.

Come funziona

Il sito della start-up spiega nei dettagli come avviene l'iscrizione al programma e il processo di ibernazione e crioconservazione. Il primo step è l'iscrizione con un abbonamento con cui il cliente riceve l'assistenza dello staff nel preparare i documenti e accertarsi che sia un'assicurazione o i "fondi necessari" per sostenere i costi del servizio. Nel momento in cui il paziente o i suoi familiari si rendono conto che il decesso potrebbe essere vicino, viene preparata una delle cinque ambulanze predisposte alle procedure necessarie. Qui inizia il processo vero e proprio con farmaci neuroprotettivi e anticoagulanti per rallentare il processo di degradazione e preparare alla procedura di crioconservazione.

Questa inizia con la sostituzione del sangue con un liquido crioprotettivo che protegge il corpo durante il raffreddamento. Una volta completata questa prima fase della procedura, il corpo viene portato nel centro di stoccaggio in Svizzera. Qui il corpo viene raffreddato molto velocemente a -120°C, un processo che viene chiamato "vetrificazione". Lo step finale è quello della crioconservazione vera e propria che termina quando il corpo raggiunge la temperatura di -196°C. A questo punto viene posto in un contenitore con azoto liquido, dove può essere conservato a tempo indeterminato, senza bisogno di elettricità.

Quali sono le probabilità che funzioni

L'argomento è piuttosto controverso e non ci sono prove certe che possa funzionare. "Stiamo scommettendo sulle tecnologie future. Non voglio che nessuno scelga la crioconservazione se non è pienamente consapevole delle incertezze che comporta", chiarisce lo stesso fondatore. Alla domanda "È garantito che un paziente crioconservato possa essere rianimato in futuro?", la risposta che offre il portale di Tomorrow.Bio non lascia spazio a dubbi:

No. Tutto ciò che si basa sulla tecnologia futura per avere successo non può essere garantito. Attualmente non esiste una ragione biologica nota per cui la rinascita dei pazienti crioconservati sia impossibile, ma tuttavia la crioconservazione può solo fornire una possibilità di prolungamento della vita, non una garanzia.

Allo stato attuale, infatti, la crionica si basa su alcuni risultati soltanto parziali, che possono al più lasciare aperta la possibilità che funzioni un giorno, ma in nessun modo la certezza che sia così. Clive Coen, professore di neuroscienze al King's College di Londra, spiega alla Bbc che l'assenza di prove della possibilità di rianimare organismi con strutture cerebrali complesse, come quelle degli esseri umani, rende queste teorie "assurde".

Finora uno degli esperimenti più interessanti in questo settore ha permesso di trapiantare alcuni organi di animali crioconservati per un massimo di 100 giorni, ma ovviamente si tratta di prove effettuate esclusivamente su animali, quindi è impossibile prevedere il loro esito negli uomini. A chi solleva dubbi di questo tipo, Kendziorra risponde che non ha motivo di pensare che quello che oggi non è ancora possibile non possa esserlo domani. Alla fine – aggiunge – un tempo anche il trapianto di cuore sembrava una follia, ma oggi è considerata una procedura normale.

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