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Cambiamenti climatici

Il più grande ghiacciaio dei Pirenei sta morendo: “Gli restano 10 anni, forse anche meno”

Il ghiacciaio di Aneto, il più grande dei Pirenei e dell’intera Penisola Iberica, in circa 40 anni si è ridotto del 65 percento e il suo spessore medio è crollato di 30 metri. A causa del riscaldamento globale sta perdendo 1,5 metri all’anno, ma nel 2022 il calo è stato di oltre 3 metri. Secondo i ricercatori è in “fase terminale”. Entro 10 anni o anche meno sparirà.
A cura di Andrea Centini
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Il ghiacciaio di Aneto. Credit: Faras / Wikipedia
Il ghiacciaio di Aneto. Credit: Faras / Wikipedia
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Il più grande ghiacciaio della Spagna e dei Pirenei è prossimo alla scomparsa, tanto che i ricercatori lo hanno definito in “fase terminale”. Anche se può essere considerato un piccolo ghiacciaio, con i suoi circa 500 metri quadrati di estensione, quello dell'Aneto – la montagna di 3.400 metri che lo ospita – resta comunque il più maestoso della catena montuosa a cavallo tra Spagna e Francia e dell'intera Penisola Iberica, oltre a essere uno dei più meridionali in assoluto del continente europeo. Analogamente ai ghiacciai delle Alpi, la maggior parte dei quali è destinata a sparire per sempre a causa del cambiamento climatico entro il 2100, anche quelli dei Pirenei sono in sofferenza e sono già in molti quelli che si stanno riducendo drammaticamente o sono scomparsi. Basti sapere che tra il 1850 e il 2020 il numero dei ghiacciai pirenaici è passato da 52 a 21 e quelli rimasti si sono ridotti del 90 percento.

A determinare il triste e ormai inevitabile destino del più grande ghiacciaio della Spagna e dei Pirenei è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Istituto Pirenaico di Ecologia – Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica (IPE-CSIC) di Saragozza, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Geografia, Preistoria e Archeologia dell'Università dei Paesi Baschi (UPV/EHU), del Centro per gli studi spaziali della biosfera dell'Università di Tolosa (Francia) e dell'Università di Valladolid. I ricercatori, coordinati dai professori Ixia Vidaller, Juan Ignacio Lopez-Moreno e Jesus Revuelto, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver studiato l'evoluzione del ghiacciaio dell'Aneto negli ultimi 41 anni, sfruttando varie fonti di dati: immagini aeree storiche e recenti con droni, scansioni LIDAR e un'approfondita indagine georadar (GPR) condotta nel 2020, durante la quale gli scienziati hanno piazzato su vari punti del ghiacciaio lo strumento e misurato con precisione lo spessore del ghiaccio.

Dall'analisi dei dati è stato osservato che la tendenza alla fusione del ghiacciaio è aumentata sensibilmente dal 1981 ad oggi e con le ultime ondate di calore estreme il processo ha avuto una ulteriore accelerazione. Negli ultimi anni l'Aneto ha perso circa 1 metro e mezzo di spessore all'anno, ma nell'estate del 2022 il calo è stato di circa 3 metri, come spiegato al quotidiano El Pais dal professor López-Moreno. “Tenendo conto che mediamente si ha uno spessore di circa 11 metri, tra circa 10 anni l'Aneto non sarà più un ghiacciaio. Ma se avremo anche estati come il 2022, reggerà molto meno”, ha chiosato l'esperto. In circa 40 anni l'area totale ghiacciata è diminuito di quasi il 65 percento, mentre lo spessore è diminuito mediamente di circa 30 metri, pari a un palazzo di dieci piani. Lo spessore medio misurato nel 2022 era di 11,9 metri, mentre era di 32,9 metri nel 1981. “I risultati dimostrano la situazione critica del ghiacciaio, con un'imminente segmentazione in due corpi di ghiaccio più piccoli e nessuna evidenza di una zona di accumulo”, hanno spiegato gli esperti nell'abstract dello studio.

La sorte del ghiacciaio sembra dunque segnata, ma potrebbe sparire anche molto prima del previsto. Luglio 2023 è stato il mese più caldo da quando viene tenuta traccia delle temperature globali (ma si ritiene anche degli ultimi 10.000 anni) ed è verosimile che l'ondata di calore estremo di questa estate faccia ancora più danni di quella del 2022, con un nuovo record nella diminuzione dello spessore del ghiacciaio dell'Aneto. A causa del costante processo di fusione, frequentare i percorsi montani sotto di esso è diventato molto più pericoloso, soprattutto in estate quando si concentrano maggiormente le visite degli escursionisti. A catalizzare lo scioglimento del ghiacciaio vi è anche la presenza di macchie scure costituite da batteri, polveri e organismi unicellulari chiamati Archaea, che riducono l'albedo del ghiaccio e favoriscono l'assorbimento del calore, accelerando di fatto il tasso di fusione. I dettagli della ricerca “The Aneto glacier's (Central Pyrenees) evolution from 1981 to 2022: ice loss observed from historic aerial image photogrammetry and remote sensing techniques” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The Cryosphere dell'Unione Europea delle Geoscienze.

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