9 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il più antico relitto in acque profonde scoperto al largo di Israele: trasportava centinaia di giare

Nel Mar Mediterraneo, a 1.800 metri di profondità e a circa 90 chilometri dalla costa israeliana, è stata fatta una scoperta che cambia la storia. È stato infatti individuato il più antico relitto in acque profonde, risalente a oltre 3.300 anni fa. La nave trasportava centinaia di giare, probabilmente piene di olio, frutta, vino e altri prodotti da commerciare.
A cura di Andrea Centini
9 CONDIVISIONI
Credit: Autorità per le Antichità di Israele / Emil Elgem
Credit: Autorità per le Antichità di Israele / Emil Elgem

A circa 90 chilometri dalla costa di Israele, nel cuore del Mar Mediterraneo, è stata fatta una scoperta archeologica sensazionale: è stato infatti individuato il più antico relitto di una nave rinvenuto in acque profonde. Secondo gli esperti risale a oltre 3.300 anni fa; ciò significa che il suo equipaggio navigava in alto mare (senza riferimenti visivi con la costa) in piena Età del bronzo. I resti dell'imbarcazione e il suo preziosissimo carico – centinaia di giare perfettamente integre – sono stati trovati a ben 1.800 metri di profondità. Nessun relitto così antico era mai stato trovato in un abisso così profondo. Sono conosciuti pochissimi altri relitti risalenti allo stesso periodo, come la Galdonia e il Maulo Boron, ma sono stati tutti trovati nei pressi della costa. Quella appena scoperta indica che già migliaia di anni fa si navigava al largo, mantenendo la rotta sfruttando la posizione del sole e delle stelle; è infatti molto probabile che il carico fosse destinato al commercio con popoli lontani dell'antico Levante.

Credit: Autorità per le Antichità di Israele / Emil Elgem
Credit: Autorità per le Antichità di Israele / Emil Elgem

Il relitto è stato scoperto nel 2023 durante una spedizione della società Energian, specializzata in estrazione di gas naturale. Il robot sottomarino utilizzato per indagini ambientali ha rilevato sul fondale sabbioso alcune giare in perfetto stato di conservazione e l'albero della nave. Sono state scattate alcune foto – come quella che vedere qui in basso – che la società energetica ha immediatamente inviato all'Autorità per le Antichità di Israele. Percepita la grande importanza archeologica del ritrovamento, l'ente ha organizzato una spedizione ad hoc con la nave da ricerca Energy Star, munita di robot e strumentazione in grado di operare a quelle profondità e recuperare reperti.

Credit: Energean
Credit: Energean

Durante la perlustrazione è stato determinato che le dimensioni originali dell'antichissimo natante fossero di 12-14 metri. Sono state individuate centinaia di giare cananee di grandi dimensioni, sia sopra che sotto lo strato fangoso del fondale. Durante l'Età del bronzo questi recipienti venivano utilizzati per conservare olio di oliva, vino, frutta e altri prodotti. Come indicato, le giare molto probabilmente erano stipate sulla nave per scopi commerciali. Purtroppo non riuscì a concludere la sua missione, inabissandosi nel Mediterraneo.

Credit: Autorità per le Antichità di Israele / Emil Elgem
Credit: Autorità per le Antichità di Israele / Emil Elgem

“Sembra che la nave sia naufragata a causa di danni causati da una tempesta marina, o forse è stata attaccata dai pirati – un fenomeno noto dell'età del bronzo”, ha dichiarato in un comunicato stampa il dottor Yaakov Sharvit, direttore dell'Unità di Archeologia Marittima presso l'Autorità per le Antichità. “Si tratta del primo e più antico relitto finora rinvenuto nelle profondità marine del Mediterraneo orientale, ad una distanza di circa 90 chilometri dalla costa. È un evento di livello mondiale: la scoperta dimostra le impressionanti capacità di navigazione degli antichi – quelle che permettevano di attraversare il Mar Mediterraneo senza alcun contatto visivo con la riva – poiché da questa distanza, attorno si può vedere solo la linea dell'orizzonte. Molto probabilmente la navigazione è stata effettuata utilizzando i corpi celesti, con l'aiuto del calcolo degli angoli del sole e delle stelle”, ha affermato Sharvit.

Credit: Autorità per le Antichità di Israele / Emil Elgem
Credit: Autorità per le Antichità di Israele / Emil Elgem

Durante la spedizione sono state recuperate alcune giare che nelle prossime settimane saranno esposte (temporaneamente) presso il Museo Archeologico Nazionale di Israele, a sostegno dell'importanza della scoperta. Il dottor Sharvit la considera di livello mondiale, poiché in grado di cambiare la storia. Del resto, dimostra le eccezionali capacità di navigazione di popoli vissuti migliaia di anni fa ai quali fino ad oggi non erano attribuite. Come testimoniato dal Guinness World Record, il più antico relitto conosciuto risale a 4.200 anni fa (anch'esso risalente all'Età del bronzo) e fu trovato nel 1975 nei pressi dell'isola greca di Dokos, nel Mar Egeo. Ma si trova ad "appena" 20 metri di profondità; nulla in confronto all'abisso di quasi 2.000 metri dove è stato localizzato il natante risalente a 3.300 anni fa.

9 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views