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Il mistero della Grande Macchia Rossa di Giove: nessuno riesce a capire perché continua a cambiare forma

Nuove immagini della Grande Macchia Rossa di Giove ottenute dal telescopio spaziale Hubble della NASA mostrano che la tempesta anticiclonica è meno stabile di quanto si pensasse in precedenza: la sua forma ellittica può cambiare dimensione, schiacciandosi in direzioni diverse.
A cura di Valeria Aiello
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La Grande Macchia Rossa di Giove è la tempesta anticiclonica più grande del Sistema solare / Credit: NASA, ESA, Amy Simon (NASA-GSFC) - Elaborazione immagine: Joseph DePasquale (STScI)
La Grande Macchia Rossa di Giove è la tempesta anticiclonica più grande del Sistema solare / Credit: NASA, ESA, Amy Simon (NASA-GSFC) – Elaborazione immagine: Joseph DePasquale (STScI)

La Grande Macchia Rossa di Giove continua a sorprendere astronomi e scienziati, che non hanno ancora capito perché continua a cambiare forma.

Oltre ad essere diventata più piccola negli ultimi anni, le nuove immagini ottenute dal telescopio spaziale Hubble della NASA tra dicembre 2023 e marzo 2024 hanno rivelato che le sue dimensioni oscillano, come se la Grande Macchia Rossa venisse spinta o schiacciata, tipo una pallina antistress. I dettagli delle nuove osservazioni, pubblicati in un nuovo studio su The Planetary Science Journal, sono stati presentati al 56° incontro annuale della DPS, la Divisione per le Scienze Planetarie dell’American Astronomical Society, che si è tenuto a Boise, Idaho, dal al 6 al 10 ottobre 2024.

Come è cambia la Grande Macchia Rossa in 90 giorni / Credit: NASA, ESA, Amy Simon (NASA-GSFC) - Elaborazione immagine: Joseph DePasquale (STScI)
Come è cambia la Grande Macchia Rossa in 90 giorni / Credit: NASA, ESA, Amy Simon (NASA-GSFC) – Elaborazione immagine: Joseph DePasquale (STScI)

Cos'è la Grande Macchia Rossa di Giove

La Grande Macchia Rossa è la principale tempesta anticiclonica di Giove, cioè un tipo di vortice anticiclonico (ad alta pressione) che si osserva in molte atmosfere planetarie del nostro Sistema solare.

Diversamente dai vortici che si osservano sulla Terra, che durano al massimo pochi anni, i grandi anticicloni di pianeti giganti come Giove possono persistere per anche per molti decenni: la Grande Macchia Rossa, in particolare, è osservata da almeno 150 anni dagli astronomi, e forse addirittura da 350 anni se prendiamo in considerazione le prime osservazioni di Giovanni Cassini.

Giove e la Grande Macchia Rossa, la tempesta anticiclonica che da secoli perversa sul pianeta / Credit: NASA/ESA Hubble Space Telescope.
Giove e la Grande Macchia Rossa, la tempesta anticiclonica che da secoli perversa sul pianeta / Credit: NASA/ESA Hubble Space Telescope.

Fin dalla sua scoperta, la natura di questa tempesta vorticosa, che ruota in senso antiorario intrappolata tra da forti venti che superano i 643 chilometri orari di velocità, è stata oggetto di studi: la sua struttura, così come la evoluzione e anche la sua caratteristica più riconoscibile, ovvero il suo colore rosso-arancio, sono però solo alcuni degli aspetti su cui pendono ancora molti interrogativi.

Perché la Grande Macchia Rossa di Giove continua a cambiare forma

Il fatto che la Grande Macchia Rossa di Giove continui a spostarsi e cambiare forma non è qualcosa di inaspettato: è infatti noto che le dimensioni della grande tempesta anticiclonica che da secoli imperversa nell’emisfero meridionale del Gigante gassoso oscillano durante la sua deriva verso ovest.

Otto immagini della Grande Macchia Rossa di Giove che mostrano come la tempesta anticiclonica cambia durante un ciclo di oscillazione di 90 giorni / Credit: NASA, ESA, Amy Simon (NASA-GSFC) - Elaborazione immagine: Joseph DePasquale (STScI)
Otto immagini della Grande Macchia Rossa di Giove che mostrano come la tempesta anticiclonica cambia durante un ciclo di oscillazione di 90 giorni / Credit: NASA, ESA, Amy Simon (NASA-GSFC) – Elaborazione immagine: Joseph DePasquale (STScI)

Sebbene sia noto che il moto della Grande Macchia Rossa vari leggermente in longitudine, non ci aspettavamo di vedere oscillare anche le sue dimensioni. Per quanto ne sappiamo, ciò non è mai stato identificato primaha affermato l’autrice principale dello studio, la scienziata planetaria Amy Simon del Goddard Space Flight Center della NASA – . Questa è davvero la prima volta che abbiamo avuto la giusta cadenza di imaging della Grande Macchia Rossa. Con l’alta risoluzione di Hubble possiamo dire che la Grande Macchia Rossa di Giove si sta decisamente schiacciando dentro e fuori allo stesso tempo mentre si muove più velocemente e più lentamente. È stato molto inaspettato e al momento non ci sono spiegazioni idrodinamiche”.

Grazie ai dati del telescopio spaziale Hubble, gli astronomi hanno misurato le dimensioni, la forma, la luminosità, il colore e la vorticità della Grande Macchia Rossa in un ciclo di oscillazione completo: le osservazioni all’ultravioletto, in particolare, hanno mostrato che il nucleo della macchia diventa più luminoso durante i momenti in cui la tempesta è al suo massimo, suggerendo che al suo interno ci sia meno foschia.

Mentre accelera e decelera, la Grande Macchia Rossa spinge le correnti a getto a nord e a sud – ha aggiunto l’astronomo e co-autore principale dello studio, Mike Wong dell’Università della California a Berkeley – . È simile a un sandwich in cui le fette di pane sono costrette a gonfiarsi quando c’è troppo ripieno al centro”.

Il team sta studiando i cambiamenti della Grande Macchia Rossa da quando il programma Outer Planet Atmosphere Legacy (OPAL), l’iniziativa della NASA volta a studiare le atmosfere dei pianeti giganti del Sistema solare (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) è stato lanciato, nel 2014: secondo gli studiosi, la Grande Macchia Rossa continuerà a restringersi prima di assumere una forma stabile e meno allungata.

In questo momento sta riempiendo eccessivamente la sua banda di latitudine rispetto al campo del vento – ha precisato Simon – .  Una volta che si restringerà all’interno di quella banda, i venti la manterranno davvero al suo posto”. La Grande Macchia Rossa dovrebbe quindi stabilizzarsi in termini di dimensioni, ma per ora il telescopio spaziale Hubble l’ha osservata solo per un ciclo di oscillazione di 90 giorni.

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