Il melanoma metastatico può essere bloccato da questi due farmaci: i risultati dopo dieci anni dalla diagnosi
Fino a quindi anni fa, il melanoma a uno stadio avanzato aveva una prognosi nefasta: solo un paziente su venti sopravviveva fino a cinque anni e l'aspettativa di vita media per chi riceveva una diagnosi di melanoma con metastasi non superava i sei mesi e mezzo. L'approvazione dell'immunoterapia in campo oncologico – che aumenta le capacità del sistema immunitario di contrastare il cancro – ha stravolto le statistiche rendendo possibili risultati fino a poco tempo fa inimmaginabili.
In questi giorni al congresso dell'European Society for Clinical Oncology (ESMO) di Barcellona sono stati pubblicati i risultatati di uno studio che segna una svolta in questo settore. Pubblicato sul New England Journal of Medicine, questo studio ha dimostrato che grazie alla combinazione di due farmaci immunoterapici – ipilimumab e nivolumab – la metà dei pazienti con melanoma metastatico è vivo dopo dieci anni dalla diagnosi. Intanto vi lasciamo qui una scheda su come riconoscere i tumori della pelle e i segnali da non sottovalutare.
Cosa ha dimostrato lo studio
Si tratta dello studio CheckMate 067, avviato dieci anni fa per testare – spiega Fondazione Umberto Veronesi – l'efficacia di diversi immunoterapici e condotto su 945 pazienti provenienti da 21 paesi in tutto il mondo.
Dopo dieci anni dall'inizio della cura è emerso che i pazienti trattati con una particolare combinazione di ipilimumab e nivolumab hanno mostrato un netto miglioramento nell'iter di una malattia, sopravvivendo a un destino che fino a poco tempo fa sarebbe stato dato per scontato. Non solo, l'effetto dei farmaci si è dimostrato duraturo sul lungo periodo, come hanno dimostrato le visite di a 3, 5 e 6,5 anni dall'inizio del trattamento.
Cosa sono i farmaci immunoterapici impiegati
Ipilimumab e nivolumab sono entrambi anticorpi monoclonali che agiscono sul sistema immunitario inibendo i cosiddetti checkpoint immunitari, ovvero i regolatori dei processi del sistema immunitario. In questo modo, i farmaci immunoterapici, "togliendo il freno all’attivazione dei linfociti T, aumentano l’immunità antitumorale dell’ospite".
Sebbene il melanoma avanzato sia stato la prima malattia su cui si è sperimentata l'azione dell'immunoterapia, non erano mai stati raggiunti risultati così significativi a lungo termine. La terapia combinata di questi due farmaci immunoterapici si è infatti dimostrata la più efficace finora a garantire i migliori risultati in termini di sopravvivenza a lungo termine per il melanoma avanzato. Inoltre, i ricercatori hanno confermato con questo studio un elevato grado di sicurezza per i pazienti: nonostante i timori sollevati da alcuni esperti, dopo dieci anni dall'inizio del trattamento non sono stati rintracciati "segnali preoccupanti di tossicità a lungo termine".
"Dopo dieci anni di follow-up, possiamo dire con sicurezza ai nostri pazienti – spiegano i ricercatori – che sono disponibili dei trattamenti con il potenziale di trasformare il melanoma metastatico in una condizione gestibile e a lungo termine".