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Cambiamenti climatici

Il livello del mare è già salito di oltre 9 centimetri in appena 30 anni

Lo rileva una nuova valutazione satellitare della NASA che traccia e proietta l’innalzamento medio globale del livello del mare: “Entro il 2040, può essere di altri 9 cm più alto di oggi”.
A cura di Valeria Aiello
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Dal 1993, il livello medio globale del mare è salito di oltre 9 cm, con un tasso annuo di innalzamento più che raddoppiato in 30 anni, passando da 0,2 cm/anno nel 1993 a 0,44 cm/anno nel 2022. Lo mostra una nuova valutazione della NASA basata sui dati registrati da cinque satelliti a partire dal 1993, che traccia e proietta l’innalzamento medio globale nei prossimi decenni. E le notizie non sono buone.

I dati satellitari rivelano di quanto salirà il livello del mare

Come riassunto nel grafico qui sotto, se non verranno intraprese misure volte a contrastare i cambiamenti climatici, la rapidità con cui si sta verificando l’innalzamento dei mari aumenterà ancora, raggiungendo 0,66 cm/anno nel 2050. Ciò significa che entro il 2040, il livello del mare potrebbe essere di 9,3 cm più alto di oggi. “Abbiamo questa visione chiara del recente innalzamento del livello del mare e possiamo prevedere meglio quanto e quanto velocemente gli oceani continueranno a salire perché la NASA e il Centre National d'Études Spatiales (CNES) hanno raccolto decenni di osservazioni oceaniche – spiega Karen St. Germain,  direttrice della Earth Science Division della NASA a Washington – . Queste osservazioni climatiche fondamentali aiutano a plasmare i servizi operativi di molte altre agenzie federali e internazionali che stanno lavorando con le comunità costiere per mitigare e rispondere all'innalzamento delle acque”.

L'innalzamento del livello del mare (in blu) dai dati registrati da cinque satelliti a partire dal 1993. La linea rossa continua mostra la traiettoria di aumento dal 1993 al 2022 e la proiezione fino al 2020 / Credit: NASA/JPL-Caltech
L'innalzamento del livello del mare (in blu) dai dati registrati da cinque satelliti a partire dal 1993. La linea rossa continua mostra la traiettoria di aumento dal 1993 al 2022 e la proiezione fino al 2020 / Credit: NASA/JPL-Caltech

Il livello del mare continua a salire a causa del riscaldamento globale dovuto alle quantità eccessive di gas serra come l’anidride carbonica (CO2) che immettiamo nell’atmosfera. L’aumento delle temperature sta sciogliendo le calotte glaciali e i ghiacciai della Terra, aggiungendo più acqua dolce all’oceano, oltre a provocare l’espansione dell'acqua di mare. Entrambi questi effetti contribuiscono all’innalzamento dei mari, surclassando le influenze naturali sull’altezza della superficie del mare, come La Niña, il fenomeno oceanico e atmosferico che durante gli anni in cui è particolarmente forte, può determinare abbassamenti temporanei del livello medio globale dei mari, perché i modelli meteorologici cambiano in modo da portare a più precipitazioni sulla terraferma che sull’oceano.

Questo effetto si è osservato nel 2022, durante il quale l’aumento del tasso annuo previsto di innalzamento dei mari è stato inferiore al previsto ma comunque pari a 0,27 cm, l’equivalente di un milione di piscine olimpioniche riversate nell’oceano ogni giorno. “Il monitoraggio dei gas serra che rilasciamo nell’atmosfera ci dice quanto stiamo cambiando il clima, ma i livelli del mare ci mostrano come sta rispondendo – ha aggiunto Josh Willis, un oceanografo del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena, in California – . Queste misurazioni sono un parametro fondamentale di quanto gli esseri umani stanno rimodellando il clima”.

Come si misura l'innalzamento del livello del mare

Le misurazioni dell’altezza della superficie del mare sono iniziate 30 anni fa con la missione franco-americana TOPEX/Poseidon e sono proseguite attraverso quattro successive missioni gestite dalla NASA e dai suoi partner, tra cui l’agenzia spaziale francese CNES, l’Agenzia spaziale europea (ESA) e la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti. La missione più recente, chiamata Sentinel-6/Jason-CS (Continuity of Service), consiste in due satelliti che continueranno ad effettuare queste misurazioni fino al 2030. Il primo di questi due satelliti, il Sentinel-6 Michael Freilich, è stato lanciato nel 2020, mentre il lancio del secondo satellite è previsto nel 2025.

La registrazione satellitare di 30 anni ci consente di vedere quanto accade attraverso i cambiamenti a breve termine che si verificano naturalmente nell’oceano e ci aiuta a identificare le tendenze che ci dicono dove è diretto il livello del mare” ha precisato Ben Hamlington del JPL, a capo del team scientifico della NASA per il cambiamento del livello del mare.

Tali osservazioni sono possibili grazie alle innovazioni scientifiche e tecniche che stanno fornendo una migliore comprensione dello stato attuale degli oceani su scala globale, come gli altimetri radar che contribuiscono a produrre misurazioni sempre più precise del livello del mare in tutto il mondo. In sostanza, per calcolare l'altezza del livello del mare, gli altimetri radar fanno rimbalzare i segnali a microonde sulla superficie dell’oceano, registrando il tempo impiegato dal segnale per viaggiare da un satellite alla Terra e ritorno, nonché la forza del segnale di ritorno.

Quando i nuovi dati altimetrici vengono combinati con più di un secolo di osservazioni da fonti costiere sulla superficie, accrescono notevolmente e migliorano la comprensione di come l’altezza della superficie del mare stia cambiando su scala globale. E quando queste misurazioni vengono combinate con altri set di dati della NASA sulla massa glaciale, il movimento terrestre e altri cambiamenti della Terra, è possibile decifrare come e perché il livello del mare sta salendo.

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