Il linguaggio umano non sarebbe iniziato con i grugniti, secondo uno studio
Per quel che ne sappiamo noi il cervello umano è l'organo più avanzato e complesso dell'Universo, mentre il linguaggio è uno degli "strumenti" più efficaci per esprimere il suo potenziale. Basti pensare alla conoscenza che possiamo tramandare attraverso l'uso della parola. L'evoluzione del linguaggio umano ancora oggi è avvolta dal mistero, ma gli studiosi iniziano a comprendere qualche dettaglio in più sulle sue origini. Grazie a una nuova e affascinante ricerca è stato determinato che tutto non sarebbe iniziato dai grugniti, come si tende generalmente a immaginare, bensì dai gesti delle mani (vera e propria dote di noi italiani).
A determinare che la gestualità e non i grugniti avrebbero dato vita al complesso linguaggio umano è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università dell'Australia Occidentale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro di ricerca collaborativa per l'importanza linguistica dell'Università di Colonia (Germania), del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Chicago e del College dell'Asia e del Pacifico dell'Università Nazionale Australiana (ANU). I ricercatori, coordinati dal professor Nicola Fay, docente presso la Scuola di Scienze Psicologiche dell'ateneo di Crawley, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto peculiari esperimenti per verificare se i gesti o le vocalizzazioni fossero più efficaci nel trasmettere ad altre persone il significato delle parole.
Nel primo esperimento gli scienziati hanno reclutato decine di australiani e residenti sull'arcipelago di Vanuatu (Oceania) e hanno chiesto loro di comunicare il significato di 995 parole distinte utilizzando gesti o vocalizzazioni non linguistiche, in pratica grugniti e versi onomatopeici per provare a spiegare una determinata azione o un oggetto. Nel secondo esperimento i ricercatori hanno chiesto la stessa cosa a 10 non vedenti e a 10 vedenti, mentre studenti laureandi avevano il compito di comprendere cosa queste persone intendessero comunicare. Dai risultati dei test è emerso che, quando le persone gesticolavano, la comprensione della comunicazione aveva un successo doppio rispetto alle vocalizzazioni non linguistiche. In altri termini, le persone si capivano meglio attraverso i gesti delle mani che con i suoni. Questo risultato è stato riscontrato sia a livello interculturale (australiani e vanuatiani) che inter-esperenziale (vedenti e non vedenti), come specificato dall'autore principale dello studio Nicolas Fay, psicologo cognitivo.
Un esempio calzante della maggiore efficacia della gestualità è risultato essere il termine “serratura”; l'azione di girare la chiave era compresa da tutti i partecipanti, mentre non c'era una vocalizzazione che potesse essere compresa. “Il gesto ha più successo della vocalizzazione perché i segnali gestuali sono più universali dei segnali vocali”, hanno sottolineato i ricercatori nel proprio studio. Per questa ragione si ritiene che il nostro straordinario linguaggio sia nato proprio dalla gestualità, anche se non si esclude che le vocalizzazioni possano essersi evolute parallelamente ai gesti. I dettagli della ricerca “Gesture is the primary modality for language creation” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences.