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Il lander lunare Peregrine brucerà nell’atmosfera terrestre: la “difficile” decisione di Astrobotic

Il veicolo che avrebbe dovuto tentare l’atterraggio sulla Luna verrà fatto bruciare durante il rientro nell’atmosfera terrestre “per preservare il futuro dello spazio cislunare”. Il timore è però che non si distrugga completamente e che i suoi frammenti possano cadere sulla Terra.
A cura di Valeria Aiello
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Il lander Peregrine verrà fatto bruciare durante il rientro nell’atmosfera terrestre: lo ha comunicato la Astrobotic, la società che gestisce la missione, spiegando di aver preso “la decisione difficile” di mantenere l’attuale di traiettoria del veicolo affinché rientri nell’atmosfera terrestre. “Collaborando con la NASA, abbiamo ricevuto l’input dalla comunità spaziale e dal governo degli Stati Uniti sulla linea d’azione più sicura e responsabile per porre fine alla missione di Peregrine” ha spiegato la società con sede a Pittsburgh, in Pennsylvania, in una nota – . La raccomandazione che abbiamo ricevuto è di lasciare che la navicella bruci durante il rientro nell’atmosfera terrestre”.

Il lander Peregrine, lanciato da Cape Canaveral, in Florida, l’8 gennaio 2024, ora si trova a circa 380.000 chilometri dalla Terra. Puntava ad effettuare il primo atterraggio morbido sulla Luna da parte di una compagna privata e il primo allunaggio statunitense dopo più di 50 anni dalla fine delle missioni Apollo, con l’obiettivo di toccare la superficie lunare alla fine di febbraio. Tuttavia, poco dopo il lancio, gli ingegneri di terra hanno rilevato un’anomalia nel sistema di propulsione, che si è rivelata essere una grave perdita di carburante che ha costretto l’Astrobotic ad annunciare il fallimento della missione.

La navicella spaziale – precisa la società – continua a perdere propellente, ma ora a un ritmo molto lento. Ieri pomeriggio abbiamo provato per la prima volta l'accensione di uno dei motori principali. Abbiamo raggiunto un’autonomia di 200 millisecondi e acquisito dati che indicavano che il Peregrine poteva avere capacità propulsiva del motore principale. Tuttavia, a causa dell’anomalia, il rapporto carburante/ossidante è ben al di fuori del normale intervallo operativo dei motori principali”.

La decisione di far bruciare il lander Peregrine nell’atmosfera terrestre

Da quando si è verificata l’anomalia del lander lunare Peregrine, 6 giorni fa, abbiamo valutato il modo migliore per terminare in sicurezza la missione della navicella spaziale per proteggere i satelliti in orbita terrestre e per garantire di non creare detriti nello spazio cislunare – ha evidenziato l’Astrobotic – . Poiché si tratta di una missione commerciale, la decisione finale sulla traiettoria di volo finale del Peregrine è nelle nostre mani. In definitiva, dobbiamo bilanciare il nostro desiderio di prolungare la vita di Peregrine, utilizzare carichi utili e saperne di più sulla navicella spaziale, con il rischio che la nostra navicella spaziale danneggiata possa causare un problema nello spazio cislunare. Pertanto, abbiamo preso la difficile decisione di mantenere l'attuale traiettoria della navicella spaziale per rientrare nell'atmosfera terrestre. Ponendo fine in modo responsabile alla missione di Peregrine, stiamo facendo la nostra parte per preservare il futuro dello spazio cislunare per tutti”.

I rischi della caduta sulla Terra

La decisione di far bruciare il lander Peregrine e tutto il suo carico utile (a bordo del veicolo ci sono 20 strumenti scientifici) nell’atmosfera terrestre ha sollevato preoccupazioni per la possibilità che il veicolo non si distrugga completamente e che i suoi frammenti possano cadere sulla Terra. La Astrobotic ha però escluso che l’operazione possa comportare un pericolo. “Non crediamo che il rientro di Peregrine comporti rischi per la sicurezza e la navicella brucerà nell'atmosfera terrestre. Lo stiamo validando attraverso analisi in collaborazione con il governo americano. Continueremo a utilizzare il veicolo spaziale e forniremo aggiornamenti sullo stato fino alla fine della missione”.

La società non ha ancora indicato esattamente quando Peregrine rientrerà nell’atmosfera terrestre. In questa fase, ha però puntualizzato di stare “lavorando con la NASA per continuare ad aggiornare e valutare il percorso di rientro controllato di Peregrine”. L’amministratore delegato di Astrobotic, John Thornton, ha però affermato che la missione si concluderà giovedì 18 gennaio, aggiungendo che nonostante il problema al sistema di propulsione, il lancio di Peregrine “ha già insegnato tanto e dato grande fiducia” per la prossima missione di Astrobotic.

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