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Il fumo passivo delle sigarette a tabacco riscaldato fa male ai bambini: quali sono gli effetti

Una ricerca italiana ha osservato che per i bambini il fumo passivo prodotto dalle sigarette a tabacco riscaldato può avere gli stessi effetti nocivi delle sigarette tradizionali. La ricerca è stata condotta dall’Università La Sapienza di Roma, l’Istituto neurologico mediterraneo Neuromed di Pozzilli (IS) e Mediterranea Cardiocentro di Napoli.
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In Italia 1,7 milioni di persone fumano sigarette a tabacco riscaldato, ovvero circa 3,3% dell'intera popolazione. Questo numero cresce anno dopo anno anche a causa della percezione erronea dei rischi associati alle sigarette "heat-not-burn": tre fumatori su dieci pensano che siano meno dannose delle sigarette tradizionali. In realtà, sebbene la quantità di componenti tossici potrebbe essere inferiore, la presenza di nicotina e altre sostanze tossiche le rendono comunque dannose per la salute.

Ora uno studio italiano conferma anche la presenza di rischi associati al fumo passivo delle sigarette di nuova generazione, soprattutto per i bambini. La ricerca, condotta dall'Università La Sapienza di Roma, l'Istituto neurologico mediterraneo Neuromed di Pozzilli (IS) e Mediterranea Cardiocentro di Napoli, ha colmato un vuoto rimasto finora scoperto. Mentre gli effetti del fumo passivo delle sigarette tradizionali sono noti da tempo, poco o nulla si conosceva di quelli che potrebbe causare il fumo passivo da tabacco riscaldato. I risultati dello studio fanno finalmente chiarezza: anche le sigarette che riscaldano il tabacco senza bruciarlo potrebbero influenzare negativamente la salute cardiovascolare dei bambini e adolescenti esposti.

I risultati dello studio

La ricerca è stata condotta su un gruppo di 78 bambini tra i 2 e i 18 anni, tutti in buone condizioni di salute e senza patologie che avrebbero potuto alterare i risultati dello studio. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi di 26 in base all’esposizione al fumo che potevano avere in famiglia: non esposti ad alcun tipo di fumo, esposti a fumo tradizionale, esposti a fumo di tabacco riscaldato.

Attraverso una serie mirata di esami del sangue e prove strumentali, i ricercatori hanno poi indagato lo stato di salute dei partecipanti, nello specifico hanno indagato tre valori: lo stress ossidativo, la funzione endoteliale (un buon indice della salute dei vasi sanguigni) e l'attivazione delle piastrine, che viene utilizzato come fattore di rischio per la formazione di trombi.

Il confronto tra i dati dei tre gruppi non ha evidenziato differenze rilevanti tra il fumo di sigaretta tradizionale e fumo da tabacco riscaldato: in entrambi i gruppi, i bambini e gli adolescenti esaminati presentavano valori peggiori rispetto a quelli riscontrati nei bambini non esposti al fumo: un più elevato stress ossidativo, una maggiore attivazione delle piastrine e un'alterazione della funzione endoteliale e quindi un maggior rischio cardiovascolare.

Le differenze rispetto alle sigarette elettroniche

Il fatto che non siano state segnalate differenze tra i bambini esposti al fumo di sigarette tradizionali e quelli invece che respiravano fumo di sigarette a tabacco riscaldato è "il dato più importante emerso dalla nostra ricerca", spiegano gli autori, Lorenzo LoffredoAnna Maria Zicari e Roberto Carnevale. "Questi risultati mostrano che anche le sigarette di nuova generazione, universalmente considerate meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali, possano configurarsi come un potenziale pericolo per la salute di chi è a fianco dei fumatori, soprattutto i più giovani", concludono i ricercatori.

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