Il cosmonauta russo Oleg Kononenko è diventato l’uomo ad aver trascorso più tempo nello spazio
Il cosmonauta russo Oleg Kononenko della ROSCOMOS, l'Agenzia Spaziale Russa, ha stabilito il nuovo record di essere umano ad aver trascorso più tempo nello spazio. Alle 8:30:08 del Tempo Coordinato Universale (UTC) – le 9:30 in Italia – di domenica 4 febbraio 2024, infatti, mentre era a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ha battuto il precedente primato conquistato dal collega Gennady Padalka nel 2015, che era pari a 878 giorni, 11 ore, 29 minuti e 48 secondi, come riportato dall'agenzia di stampa statale russa TASS.
Kononenko, che compirà 60 anni il 21 giugno 1964, ben presto potrà fregiarsi di un altro primato significativo: quello di primo uomo a superare i 1.000 giorni di permanenza “fra le stelle”. La sua attuale missione, l'Expedition 70/71 iniziata il 15 settembre dello scorso anno, ha infatti una durata prevista di poco più di un anno: si concluderà esattamente il 24 settembre 2024, quando abbandonerà il laboratorio orbitante a bordo di una navetta Sojuz. Ciò significa che al rientro sulla Terra avrà trascorso in orbita un totale di ben 1.110 giorni, poco più di tre anni.
Il suo record è stato costruito nell'arco di una lunga carriera iniziata nel 1996, quando fu selezionato come cosmonauta della ROSCOMOS. Nel 2006 venne scelto come membro dell'equipaggio della Expedition 17, che partì alla volta della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) l'8 aprile 2008 a bordo della Sojuz TMA-12. Da quella volta tornò nello spazio altre quattro volte, compresa l'Expedition 70/71 attualmente in corso.
Sposato con due figli, in un'intervista alla TASS citata dalla Reuters Kononenkoha affermato di volare nello spazio “per fare la sua cosa preferita, non per stabilire record”. “Sono orgoglioso di tutti i miei successi, ma sono ancora più orgoglioso del fatto che il record per la durata totale della permanenza umana nello spazio sia ancora detenuto da un cosmonauta russo”, ha aggiunto il cosmonauta, sottolineando che solo una volta a casa si rende conto delle centinaia di giorni in cui i suoi bambini sono cresciuti senza il padre. Come indicato, il cosmonauta russo ora detiene il record di essere umano con più tempo cumulativo trascorso nello spazio, ma non di una singola missione. Questo primato appartiene a un altro russo, Valeri Polyakov, che tra il 1994 e il 1995 trascorse quasi 438 giorni (437 giorni e 18 ore, per la precisione) a bordo della stazione spaziale Mir.
Nonostante il durissimo allenamento e la preparazione necessari per affrontare il volo spaziale, le missioni di lunga durata in microgravità hanno comunque effetti significativi sulla salute degli astronauti. La ricerca “Incomplete recovery of bone strength and trabecular microarchitecture at the distal tibia 1 year after return from long duration spaceflight” pubblicata su Scientific Reports ha ad esempio dimostrato che in queste missioni si perdono decenni di massa ossea, con un calo della densità fino al 2 percento per ogni mese. Solo la metà degli astronauti recupera a un anno dal rientro sulla Terra.