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Il coccodrillo Henry compie 124 anni, è il più vecchio del mondo: ecco il segreto della sua longevità

Henry, un coccodrillo nato nelle paludi delta dell’Okavango, in Botswana, detiene il record di coccodrillo più vecchio del mondo: misura oltre 5 metri, pesa più 700 chilogrammi ed è ancora alla ricerca di femmine con cui accoppiarsi: da quasi 40 anni trascorre le sue giornate nel Crocworld Conservation Centre di Scottburgh, in Sudafrica, dove ha avuto migliaia di figli.
A cura di Valeria Aiello
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Henry, il coccodrillo vivente più vecchio del mondo / Credit: Printscreen/Youtube
Henry, il coccodrillo vivente più vecchio del mondo / Credit: Printscreen/Youtube

Il coccodrillo Henry è lungo 5 metri, pesa quasi 750 chilogrammi ma è soprattutto il coccodrillo in cattività più vecchio del mondo: nato nelle paludi del delta dell’Okavango, in Botswana, il coccodrillo dei record quest’anno compie 124 anni e, da quando vive al Crocworld Conservation Centre di Scottburgh, in Sudafrica, dove è stato trasferito nel 1985, ha avuto migliaia di figli.

Più 10.000 in meno di 40 anni, secondo i custodi della riserva naturale, avuti con almeno sei “mogli” diverse, anche se alla sua veneranda età, questo grande rettile è ancora alla ricerca di femmine con cui accoppiarsi. “Potrebbe mancargli qualche dito e qualche dente, ma Henry è felice” spiegano dal Crocworld che, come accade da decenni, anche quest’anno festeggerà il suo compleanno con una grande festa, fissata per il prossimo 16 dicembre, nonostante Hery sia nato in natura e la sua precisa data di nascita non sia nota.

Chi è Henry, il coccodrillo più vecchio del mondo

Henry è un coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus) che si ritiene sia il più vecchio coccodrillo vivente in cattività al mondo: prima di lui, il primato era detenuto da Mr. Freshie, un coccodrillo di Johnson (Crocodylus johnsoni), noto anche come coccodrillo d’acqua dolce australiano, morto nel 2010 all’età di 140 anni.

Herny si pensa sia nato intorno al 1900 nelle paludi del delta dell’Okavango, dove si è si guadagnato la fama di mangiatore di uomini, terrorizzando le tribù locali e uccidendo diverse persone, fino a quando nel 1903 non venne catturato da un cacciatore di elefanti, chiamato Sir Henry, da cui il suo nome. Questa vecchia storia sembra però in contrasto con le informazioni presenti sul sito web del Crocworld Conservation Centre, che afferma che Henry ha trascorso “la maggior parte della sua vita” nel delta dell'Okavango prima di essere trasferito, nel 1985, presso la riserva sudafricana.

Indipendentemente dal suo passato, con tutti questi decenni alle spalle, Henry non è solo il coccodrillo più vecchio al mondo ma ha raggiunto anche dimensioni gigantesche, diventando uno degli esemplari più grandi in cattività. Lungo ben 5 metri e un peso stimato di 750 chilogrammi, Henry è infatti ben oltre la media di un “normale” coccodrillo del Nilo, una specie diffusa in gran parte dell’Africa che può raggiungere i 4,5 metri e il peso di 410 chilogrammi.

Attualmente, il primato assoluto di coccodrillo più grande è detenuto da Cassius, un coccodrillo d’acqua salata (Crocodylus porosus) lungo 5,48 metri che vive nello zoo australiano di Marineland Melanesia, a Green Island insignito ufficialmente del titolo di coccodrillo più grande in cattività dal Guinness World Record. Cassius appartiene però a una specie diversa, che può raggiungere anche i 7 metri, oltre ad essere un po’ più giovane di Henry, essendo probabilmente nato nel 1903.

Rivalità a parte, Henry ha anche la fortuna di avere un amico di vecchia data che vive con lui a Crocworld: Colgate, un altro coccodrillo del Nilo, la cui età stimata è di 90 anni, accolto nella riserva naturale sudafricana sempre nel 1985, nonché secondo coccodrillo più grande del centro.

Il segreto della longevità dei coccodrilli

I coccodrilli sono tra gli animali di grandi dimensioni più longevi, in grado di raggiungere l’età di 100 anni in cattività: secondo alcuni studiosi, con il passare degli anni non mostrerebbero segni di invecchiamento biologico, o meglio, presenterebbero solo “un certo grado trascurabile di senescenza”, per cui non morirebbero di “vecchiaia” ma a causa di fattori esterni, come fame, incidenti o malattie.

È anche vero che, rispetto a molte altre specie, i coccodrilli sono particolarmente resistenti: in natura, vivono in ambienti molto inquinati, come in acque che contengono alti livelli di metalli pesanti, e spesso si nutrono di carogne, mostrando inoltre una capacità di adattamento e, soprattutto, di evoluzione decisamente uniche. Sulla Terra, sono in circolazione da almeno 85 milioni di anni, sono sopravvissuti ad eventi di estinzione di massa, come la catastrofica estinzione del Cretaceo-Terziario, e avevano antenati già nel periodo Giurassico inferiore di circa 200 milioni di anni fa, che somigliavano molto ai coccodrilli moderni.

Cosa renda i coccodrilli così resistenti e longevi non è ancora stato compreso, anche se alcune ricerche hanno suggerito che questa loro capacità potrebbe avere a che fare con un’insolita composizione di microrganismi che abitano il loro intestino. “È probabile – ha recentemente suggerito lo studio di un team internazionale di ricercache il microbioma intestinale del coccodrillo e i suoi metaboliti possano contribuire alla loro aspettativa di vita prolungata”.

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