Il carbone attivo blocca l’aumento di peso in laboratorio: potrebbe prevenire obesità e diabete
Il carbone attivo acido può prevenire l'aumento di peso e la resistenza all'insulina, due condizioni legate a molteplici patologie. L'efficacia della sostanza è stata dimostrata in laboratorio attraverso specifici esperimenti, nei quali sono stati coinvolti modelli murini (topi). Il carbone attivo è stato talmente efficace che i roditori nutriti per tre mesi con una dieta ricca di grassi combinata con esso non sono ingrassati, mantenendo il loro peso tipico. Poiché l'obesità è divenuta una vera e propria epidemia a livello globale ed è associata a numerose patologie – come eventi cardiovascolari, cancro, steatosi epatica e diabete –, il carbone attivo acido potrebbe diventare un prezioso alleato per contrastarla, evitando i chili di troppo e le loro conseguenze sulla salute. Naturalmente a patto che abbia sull'uomo la medesima efficacia dimostrata nei topi, sia totalmente sicuro e venga utilizzato sotto consiglio medico, nel contesto di una dieta sana ed equilibrata.
A dimostrare l'efficacia del carbone attivo acido nel prevenire l'obesità e la resistenza all'insulina è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati giapponesi dell'Università di Shinshu, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Gastroenterologia del Kyushu Medical Center, del Dipartimento di Fisiopatologia dell'Hebei Medical University (Cina), dell'Ospedale Lishui – Scuola di Medicina dell'Università di Zhejiang, dell'azienda LSI Medience Corporation e di altri centri di ricerca. I ricercatori, coordinati dal professor Naoki Tanaka, docente presso il Centro di ricerca per i sistemi sociali dell'ateneo nipponico, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver testato l'efficacia della sostanza per 12 settimane su gruppi di topi. Il carbone attivo normalmente è alcalino; per questo gli scienziati hanno deciso di utilizzare nella sperimentazione una specialità di Shinshu Ina, un carbone attivo acido ottenuto dall'albero di Akamatsu (pino rosso) che viene utilizzato da secoli nella Prefettura di Nagano come agente disintossicante.
Per verificarne l'efficacia anti-obesità hanno trattato tre gruppi di topi con regimi alimentari differenti: il primo è stato alimentato con una dieta ricca di grassi; il secondo con una dieta normale; e il terzo con la medesima dieta del primo gruppo, ma combinata con il carbone attivo acido. Al termine delle 12 settimane i topi del primo gruppo sono aumentati sensibilmente di peso rispetto a quelli nutriti con una dieta regolare, mentre quelli del terzo, pur avendo seguito la dieta ipercalorica, hanno mantenuto il “peso forma” come quelli della dieta normale. I ricercatori hanno condotto varie analisi sui topi trattati col carbone attivo e hanno rilevato nelle loro feci i lipidi neutri, il colesterolo e gli acidi biliari erano a livelli notevolmente più elevati (dalle due alle quattro volte) rispetto a quelli rilevati nei topi alimentati con la dieta ricca di grassi ma senza carbone attivo. Secondo il professor Tanaka e i colleghi il carbone attivo acido favorisce l'escrezione di questi elementi prevenendo l'aumento di peso e la resistenza insulinica. I ricercatori hanno anche osservato una sovraregolazione delle espressioni epatiche dei geni che codificano per il colesterolo 7 alfa-idrossilasi e idrossimetilglutaril-CoA reduttasi/sintasi nei topi trattati, “probabilmente riflettendo le aumentate escrezioni dall'intestino e la circolazione enteroepatica del colesterolo e degli acidi biliari”, scrivono nell'abstract dello studio.
Un dato molto significativo risiede nel fatto che non sono stati rilevati “danni o anomalie nel tratto gastrointestinale, nel fegato, nel pancreas e nei polmoni” dei topi trattati col carbone attivo acido. La sostanza, qualora dovesse dimostrare tutte le sue proprietà e la sicurezza anche nell'essere umano, potrebbe davvero rappresentare un aiuto significativo per la salute pubblica. Secondo gli autori dello studio, infatti, potrebbe prevenire l'obesità, il diabete e la steatosi epatica. I dettagli della ricerca “Acidic Activated Charcoal Prevents Obesity and Insulin Resistance in High-Fat Diet-Fed Mice” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Frontiers in Nutrition.