Il bruco “collezionista di ossa” inganna i ragni con i resti delle prede: l’inquietante scoperta alle Hawaii

Un bruco carnivoro appena scoperto sull’isola di Oahu, alle Hawaii, è stato soprannominato il “collezionista di ossa” per il suo comportamento unico: indossa i resti delle sue vittime, come teste di formiche e ali di mosche, per mimetizzarsi e rubare le prede intrappolate nelle tele dei ragni. “Forse per evitare di essere scoperti, questi bruchi costruiscono bozzoli portatili con i resti non commestibili di insetti” spiegano i ricercatori che per primi hanno identificato questa insolita specie di bruco, che appartiene al genere Hyposmocoma.
Per ora, gli studiosi non hanno dato un nome alla specie, offrendo a tutti la possibilità di scegliere l’appellativo più adatto a caratterizzare questo suo inquietante comportamento. In natura esistono altri bruchi carnivori che “fanno un sacco di cose folli, ma questo è il massimo” ha affermato l’entomologo Daniel Rubinoff dell’Università delle Hawaii a Manoa, alla guida del team che ha descritto il comportamento di questo bruco in un nuovo studio pubblicato su Science.
Il bruco “collezionista di ossa” che indossa i resti delle sue prede
Alle Hawaii è stata scoperta una nuova specie di bruco carnivoro, appartenente al genere Hyposmocoma, che adotta una strategia di sopravvivenza inquietante e inedita: dopo aver catturato e divorato piccoli insetti, ne seleziona i resti (teste, zampe e ali), dimensionandoli e adattandoli con cura per decorare il suo bozzolo di seta.
Questo comportamento, mai osservato prima nei lepidotteri, ha spinto i ricercatori a soprannominarlo il “collezionista di ossa”. Secondo gli scienziati, questa corazza consentirebbe al bruco di mimetizzarsi e confondere i ragni mentre si nutre delle prede intrappolate nelle tele.
La scoperta, avvenuta sull’isola di Oahu, è il risultato di decenni di ricerche, che hanno inoltre messo in luce il ristrettissimo areale di questa specie: in oltre 22 anni di lavoro sul campo, i ricercatori hanno avvistato solo 62 collezionisti di ossa, tutti in un’unica zona limitata a 15 chilometri quadrati di una singola catena montuosa dell’isola di Oahu.
Tale rarità e il confinamento suggeriscono che la specie, il cui genoma suggerisce invece una prima comparsa tra 15 e 9 milioni di anni fa, fosse molto più diffusa in passato. “Senza un’attenzione alla conservazione – spiegano i ricercatori – è probabile che l’ultimo rappresentante vivente di questa specie di bruchi carnivori, collezionisti di parti del corpo e adattati a un’esistenza precaria tra le ragnatele, scomparirà”.