Il 75% delle ragazze subisce molestie online, più del 10% quasi ogni giorno
Il 75% delle ragazze subisce molestie sessuali online, più del 10% quasi ogni giorno: sono questi alcuni degli allarmanti dati che emergono da una nuova indagine di Plan International e CNN As Equals che ha coinvolto più di 600 adolescenti e giovani donne di età compresa tra i 13 e 24 anni in nove Paesi in tutto il mondo, dando loro la possibilità non solo di raccontare la propria esperienza, ma anche di condividere ciò che ritengono necessario per un futuro digitale più sicuro.
Nell’indagine, alle ragazze è stato chiesto di completare un questionario online sull’utilizzo di internet, attraverso cui hanno potuto indicare anche quali fossero i siti web e le piattaforme attraverso cui hanno subito le molestie: più frequentemente si sono verificate su Facebook, quindi su WhatsApp e poi su Instagram e TikTok, che sono anche le piattaforme più utilizzate a livello globale.
Molestie sessuali online, i dati del nuovo rapporto
Il web e, in particolare, i social media, si confermano “uno spazio non sicuro per adolescenti e ragazze”: lo afferma la Plan International, l’organizzazione no-profit che promuove i diritti dei più giovani nel mondo, riassumendo i risultati del nuovo rapporto di ricerca co-condotto con CNN As Equals, intitolato “Building Digital Resilience – Girls and Young Women demand a Safer Digital Future”.
Su totale di 624 adolescenti e giovani donne di età compresa tra 13 e 24 anni, la ricerca ha scoperto che il 75% delle ragazze ha subìto una molestia sessuale online, di cui il 40% almeno una volta al mese e l’11% quasi ogni giorno. Quasi la metà delle ragazze ha ricevuto materiale sessualmente esplicito indesiderato e il 25% ha affermato di aver subito discriminazioni o minacce online in risposta al rifiuto di scambio di materiale.
Il sondaggio è stato condotto in nove Paesi nel mondo (Bolivia, Brasile, Burkina Faso, Colombia, Kenya, Malawi, Nepal, Filippine e Timor Est) mediante un questionario e, sebbene il campione non sia rappresentativo di tutte le adolescenti e le giovani donne che vivono in quei Paesi, i risultati dell’indagine evidenziano la preoccupante frequenza con cui le ragazze sono esposte a sollecitazioni indesiderate e richieste di sexting non consensuale.
Nel condividere l’impatto di queste esperienze negative, oltre un terzo delle ragazze ha affermato di aver provato tristezza, depressione, stress o ansia. “Le molestie, i contenuti dannosi e l’ambiente online in generale hanno un impatto sul comportamento online di ragazze e giovani donne e, cosa ancora più allarmante, sulla loro salute mentale, con molte che perdono fiducia nelle piattaforme online e sentono di dover limitare le loro attività online” hanno aggiunto gli esperti di Plan International, osservando come le misure adottate finora dai governi nazionali e dalle aziende tecnologiche per contrastare abusi e molestie restino “totalmente inadeguate”.
Come rendere i social media uno spazio sicuro
Tra soluzioni proposte dalle ragazze, in particolare da un sottogruppo di 73 adolescenti e giovani donne, riguardano principalmente la formazione in materia di alfabetizzazione digitale, ritenuta necessaria dal 70% delle intervistate. Secondo il 61%, un contributo alla loro sicurezza digitale potrebbe arrivare da “programmi di istruzione e sensibilizzazione sulla sicurezza digitale”, ad esempio attraverso l’implementazione di corsi scolastici e universitari.
Richiesti inoltre cambiamenti sistemici, con maggiori responsabilità per gli autori delle molestie, nonché un controllo più capillare dell’identità e l’età degli utenti dei social e la possibilità di segnalare le molestie attraverso personale qualificato e anziché mediante bot.
“Con così tanta vita moderna che richiede una presenza online, dai compiti alle lezioni, dalla ricerca di un impiego alla connessione con gli amici, è fondamentale che i social media siano uno spazio sicuro – ha affermato Kathleen Sherwin, Chief Strategy and Engagement Officer di Plan International – . L’allontanamento di ragazze e giovani donne da internet limita gravemente il loro accesso alle informazioni e le opportunità di entrare in contatto con persone che la pensano come loro e con il mondo che le circonda. Ed è preoccupante che la nostra ricerca abbia scoperto che questo è esattamente ciò che stanno facendo le ragazze: abbiamo sentito da più ragazze che hanno parlato di chiudere gli account sui social media o di prendersi una pausa per lunghi periodi di tempo. Non è accettabile che l’unico modo in cui possono proteggere la loro salute mentale e gestire la presenza online sia non accedere a internet. Mettere a tacere le voci delle ragazze e limitare le loro opportunità non è la risposta”.