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Cambiamenti climatici

IA prevede che supereremo 1,5° C di riscaldamento entro 10 anni, qualunque cosa faremo

Secondo un’intelligenza artificiale abbiamo contaminato il nostro pianeta così tanto che il riscaldamento di 1,5° C sarà inevitabile in pochi anni, anche tagliando le emissioni. Ma rischiamo anche di raggiungere i 2° C, con conseguenze ancor più catastrofiche. Per questo dobbiamo agire subito.
A cura di Andrea Centini
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Una sofisticata intelligenza artificiale ha previsto che la soglia di 1,5° C di riscaldamento globale rispetto all'epoca preindustriale sarà superata entro una decina di anni. Indipendentemente da quanto riusciremo ad abbattere le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e altri gas a effetto serra, responsabili dei cambiamenti climatici catalizzati dall'uomo. In altri termini, l'obiettivo più ambizioso fissato nell'Accordo di Parigi sul Clima è destinato a crollare, poiché un aumento della temperatura media globale – entro certi limiti – è ormai inevitabile, secondo l'IA. L'elemento più inquietante dell'analisi risiede nel fatto che gli algoritmi hanno previsto come molto probabile anche il superamento di 2° C di riscaldamento, con effetti ancor più catastrofici su ambiente, salute e finanche la tenuta della civiltà. Siamo davvero a un passo dal baratro, ma non tutto è perduto. Ogni frazione di grado in più che riusciremo a contenere in futuro, infatti, eviterà conseguenze sempre più devastanti. Per questo è fondamentale puntare allo “zero netto” il più presto possibile.

A determinare che, entro 10 anni, un incremento della temperatura media globale di 1,5° C è ormai inevitabile è stata un'intelligenza artificiale messa a punto dai due scienziati Noah S. Diffenbaugh ed Elizabeth A. Barnes, rispettivamente della Scuola di Sostenibilità “Doerr” dell'Università di Stanford e del Dipartimento di Scienze atmosferiche dell'Università Statale del Colorado. L'IA utilizzata dai ricercatori è una rete neurale artificiale, che è stata addestrata con i dati relativi ai cambiamenti di temperatura già avvenuti in passato e dei modelli climatici più all'avanguardia, come quelli utilizzati del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC) dell'ONU. In parole semplici, attraverso il processo di apprendimento automatico l'IA è in grado di rilevare degli schemi nei dati esistenti fare proiezioni molto precise. I due ricercatori l'hanno alimentata soprattutto con dati relativi all'intervallo temporale compreso tra il 1951 e il 1980, durante il quale la curva della “febbre del pianeta” ha iniziato a salire in modo vertiginoso, parallelamente all'incremento di emissioni del boom economico.

Per determinare quanto l'IA fosse “brava” a prevedere l'aumento delle temperature, gli scienziati le hanno chiesto di stimare – sulla base dei dati passati – l'incremento del riscaldamento di 1,1° C rispetto all'epoca preindustriale. Ebbene, ha fornito come risposta il 2022, con un intervallo di probabilità elevata compreso tra il 2017 e il 2027. È perfettamente in linea con ciò che è accaduto nella realtà. Al momento siamo infatti tra 1,1° C e 1,2° C di riscaldamento. “Questo è stato davvero il ‘test del fuoco' per vedere se l'intelligenza artificiale poteva prevedere il momento che sappiamo essersi verificato. Eravamo piuttosto scettici sul fatto che questo metodo avrebbe funzionato fino a quando non abbiamo visto quel risultato. Il fatto che l'intelligenza artificiale abbia una precisione così elevata aumenta la mia fiducia nelle sue previsioni sul riscaldamento futuro”, ha dichiarato il professor Diffenbaugh in un comunicato stampa.

Le previsioni dell'IA. Credit: Dana Granoski/Diffenbaugh & Barnes/PNAS
Le previsioni dell'IA. Credit: Dana Granoski/Diffenbaugh & Barnes/PNAS

Ma cosa ha previsto esattamente l'IA? Come specificato, la rete neurale artificiale ha previsto che supereremo la soglia di 1,5° C in 10 – 15 anni, con il cerchio rosso puntato sul biennio compreso tra il 2033 e il 2035. Ma ha fatto una stima anche sul raggiungimento di 2° C di riscaldamento, la soglia oltre la quale si prevedono effetti ancora più catastrofici: significativo innalzamento del livello del mare, enorme perdita di biodiversità, distruzione degli ecosistemi, carestie devastanti, migrazioni di massa senza precedenti, guerre per le risorse rimaste, siccità estrema, ondate di calore mortali sempre più frequenti, diffusione di malattie tropicali nella fascia temperata (dove siamo noi) e molto altro ancora. Maggiore è la temperatura, del resto, peggiori sono le conseguenze, per questo anche se l'IA prevede che non riusciremo a contenere l'aumento di 1,5° C – anche il climatologo Luca Mercalli ha detto a Fanpage.it che è “molto difficile” – dobbiamo fare tutto il possibile per scongiurare i 2° C e oltre. L'inteligenza artificiale ha previsto che anche se si riuscisse a raggiungere lo zero netto di emissioni entro il 2076, c'è 1 possibilità su 2 che la tendenza ci porti comunque a raggiungere i 2° C entro il 2054, e 2 possibilità su 3 di raggiungerli tra il 2044 e il 2065.

“Il nostro modello di intelligenza artificiale è abbastanza convinto che ci sia già stato abbastanza riscaldamento che è probabile che vengano superati i 2°C se il raggiungimento di zero emissioni nette richiederà un altro mezzo secolo”, ha chiosato il professor Diffenbaugh. Poiché gli impegni presi dalla maggior parte dei Paesi punta a conquistare la neutralità carbonica tra il 2050 e il 2070, secondo l'IA siamo sulla buona strada per perdere anche il treno dei 2° C, con conseguenti sofferenze indicibili per l'intera umanità, la flora e la fauna. Dobbiamo fare tutto il possibile per impedire il superamento di tali soglie, con un passaggio repentino e drastico alle fonti rinnovabili e un taglio netto ai combustibili fossili. Ma manca ancora la volontà politica, un'inazione che rischia seriamente di condannarci all'apocalisse climatica. I dettagli della ricerca “Data-driven predictions of the time remaining until critical global warming thresholds are reached” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica PNAS.

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