I volatili più pesanti del mondo usano le piante per auto-medicarsi
Anche i volatili più pesanti del mondo utilizzano le piante per auto-medicarsi. Proprio come gli esseri umani, che impiegano alcune specie vegetali per le loro azioni benefiche e salutari, le otarde maggiori (Otis tarda), dette anche túzok in Ungheria (dove sono uccello nazionale), usano prevalentemente due piante per i loro “effetti antiparassitari”.
Lo ha scoperto un team di ricerca spagnolo, rivelando che questi grossi pennuti, noti per essere gli uccelli viventi più pesanti in grado di volare, consumano grandi quantità di papaveri (Papaver rhoeas) e viperina piantaginea (Echium plantagineum), due piante erbacee annuali, entrambe risultate molto efficaci nell’uccidere o inibire gli effetti di protozoi e nematodi. Gli esseri umani impiegano i papaveri per le loro proprietà medicinali, come sedativo e antidolorifico, mentre l’erba viperina può essere tossica se consumata.
Gli studiosi hanno osservato che le grandi otarde e, in particolare, i maschi della specie, preferiscono queste due piante ad altri alimenti soprattutto durante la stagione degli amori, probabilmente per la loro maggiore esposizione ai parassiti durante questo periodo. “In teoria, entrambi i sessi delle otarde maggiori potrebbero trarre beneficio dalla ricerca di piante medicinali nella stagione degli amori, quando le malattie a trasmissione sessuale sono comuni, ma i maschi che usano piante con composti attivi contro le malattie potrebbero apparire più sani, vigorosi e attraenti per le femmine” ha affermato Azucena Gonzalez-Coloma, ricercatrice presso l'Istituto di scienze agrarie di Madrid e coautrice dello studio.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers in Ecology and Evolution e rilanciata dalla CNN, evidenzia come le otarde maggiori siano in grado di determinare ciò che è migliore per loro per in un determinato momento e, di conseguenza, di modificare il loro comportamento nella scelta del cibo. Questa specie, principalmente stanziale, nidifica nell’Europa meridionale e centrare, in Africa e in tutta l’Asia temperata. È elencata come vulnerabile nella Lita rossa delle specie minacciate dall’estinzione, con circa il 70% della popolazione mondiale che si trova nella penisola iberica.