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I vigili del fuoco sono esposti a un rischio superiore di tumori al cervello, secondo uno studio

Ricercatori statunitensi hanno determinato che i vigili del fuoco sarebbero esposti a un rischio superiore di gliomi, le forme più comuni e mortali di cancro al cervello. Ecco per quale ragione.
A cura di Andrea Centini
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I vigili del fuoco sarebbero esposti a un rischio superiore di aggressivi tumori al cervello per via del loro coraggioso lavoro. È quanto emerso da un nuovo studio che ha indagato sulla presenza di specifiche mutazioni associate ai gliomi, le più comuni e mortali forme di cancro cerebrale. A queste malattie, che si sviluppano nelle cellule della glia – cellule di supporto ai neuroni -, appartiene anche il letale glioblastoma, alla cui diagnosi sopravvive appena il 5 percento dei pazienti dopo cinque anni. A tal proposito ricordiamo che farmaco sperimentale chiamato Rhenium Obisbemeda (186RNL) ha appena dimostrato di poter raddoppiare la sopravvivenza e prolungare la progressione libera dalla malattia in uno studio clinico di fase 1.

Ma perché i vigili del fuoco avrebbero un rischio superiore di queste terribili malattie oncologiche? Secondo gli autori della ricerca la ragione risiede nel fatto che questi professionisti sono maggiormente esposti agli alogenuri alchilici o aloalcani, un gruppo di composti chimici derivato dagli alcani che viene utilizzato nei ritardanti di fiamma, nei refrigeranti, all'interno delle schiume degli estintori e in diversi altri prodotti. Per motivi facilmente intuibili, i vigili del fuoco sono molto più a contatto della popolazione generale con queste sostanze, che contengono elementi come bromo, cromo, fluoro e iodio. Fra essi figurano bromotrifluorometano, tetrabromobisfenolo A, bromoclorodifluorometano e cloruro di metilene. A causa della tossicità ambientale diversi di essi sono stati ridotti in modo significativo e persino vietati, ma alcuni vengono ancora utilizzati in ambienti particolarmente critici (ad esempio nella sicurezza aerea) perché non sono state trovate alternative ecologiche altrettanto efficaci.

Precedenti studi avevano identificato una serie di specifiche mutazioni associate all'esposizione agli alogenuri alchilici; ora i ricercatori hanno dimostrato che queste stesse mutazioni sono rilevate in maggior frequenza nei vigili del fuoco colpiti da glioma. Ciò suggerisce un'associazione tra le sostanze presenti nelle "armi" usate dai pompieri e un rischio superiore di cancro al cervello. A determinarlo è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Brigham and Women's Hospital di Boston e del Dipartimento di Biostatistica della Scuola di Salute Pubblica dell'Università di Yale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Biologia dell'Emmanuel College, il Dipartimento di chirurgia neurologica dell'Università della California e il Centro di Epidemiologia Genetica della Scuola di Medicina Keck.

I ricercatori, coordinati dalla professoressa Elizabeth B. Claus, neurochirurga presso il nososcomio di Boston, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto analisi genomiche di 35 pazienti con glioma inseriti nello studio “Adult Glioma Study” dell'Università della California di San Francisco. Fra essi, in 17 avevano avuto esperienza come pompieri, mentre gli altri 18 non ce l'avevano. Attraverso il sequenziamento dell'intero esoma dei campioni di glioma dei pazienti, i ricercatori hanno scoperto che chi aveva lavorato come vigile del fuoco aveva maggiori probabilità di presentare le mutazioni associate agli alogenuri alchilici. È interessante notare che coloro che avevano un'esperienza più lunga mostravano anche una firma mutazionale più significativa, inoltre essa era presente anche tra le persone del gruppo di controllo che pur non avendo fatto i vigili del fuoco potevano essere state esposte a queste sostanze (ad esempio pittori e meccanici).

In pratica, gli scienziati hanno scoperto che i gliomi presentavano specifiche firme mutazionali associate all'esposizione ad aloalcani che a loro volta erano più frequenti nei vigili del fuoco, oltre che tra i pazienti con professioni esposte a queste sostanze. Saranno comunque necessarie ulteriori indagini per trovare una conferma di queste associazioni e confermare i rischi. I dettagli della ricerca “Glioma mutational signatures associated with haloalkane exposure are enriched in firefighters” sono stati pubblicati sulla rivista Cancer.

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