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I veri effetti dell’ayahuasca, la droga degli sciamani: “Il delirium può durare giorni interi”

La bevanda psichedelica viene ricavata dalla liana Banisteriopsis caapi, originaria dell’Amazzonia, e per secoli è stata utilizzata nei riti sacri e per le guarigioni in America Centrale e in Sud America.
Intervista a Carlo Locatelli
Direttore del centro antiveleni e tossicologia Maugeri e pastpresident SITOX, sistema nazionale di allerta per le droghe DPA
A cura di Elisabetta Rosso
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Se la cocaina rappresentava l'etica veloce e affamata degli anni '80, l'ayahuasca, forse, può essere la droga nel nostro tempo, fatto di articoli biologici, pratiche new age, e prodotti commerciali per depurare la nostra anima. La bevanda psichedelica viene ricavata dalla liana Banisteriopsis caapi, originaria dell'Amazzonia, e per secoli è stata utilizzata nei riti sacri e per le guarigioni in America Centrale e in Sud America. Ora, l'ayahuasca, viene citata in prima pagina sulle testate internazionali, è entrata nella dieta dei miliardari della Silicon Valley e nei pacchetti turistici per viaggiatori coraggiosi che vogliono purificare la loro anima in quindici giorni. È comparsa anche nei pacchetti luxury in mezzo a massaggi drenanti e peeling depurativi.

Non solo. L'ayahuasca è comparsa anche nella cronaca nera italiana. Secondo le prime ricostruzioni sembra che Alex Marangon, barista di 26 anni trovato morto il 2 luglio nel Piave, abbia assunto la droga psichedelica. I dettagli della sua morte sono ancora da definire, dai primi risultati dell'autopsia sono emerse ferite alla testa: potrebbe essere anche un omicidio.

Per capire meglio gli effetti e i rischi dell'ayahuasca abbiamo chiamato Carlo Locatelli, direttore del centro antiveleni e tossicologia Maugeri e past president SITOX, sistema nazionale di allerta per le droghe DPA. "Rappresentiamo il sistema nazionale di allerta per le droghe, siamo un’unità operativa complessa particolare che per lo stato italiano ha diverse funzioni, tra queste quella di intercettare e dimostrare i casi di intossicazione da nuove sostanza di abuso. In altre parole seguiamo tutti i casi di intossicazione sul territorio nazionale"

Partiamo con una definizione, cos’è ayahuasca? 

È una bevanda derivata da alcune piante, nate in Brasile, si ha notizia di questa sostanza da metà 1.800 circa. È stata ampiamente utilizzata dagli sciamani. Poi si è diffusa al di là del luogo di origine, anche in Italia.

Gli elementi base per crearla si trovano in Italia?

No, viene importata, in Italia non crescono queste piante. Sono brasiliane.

Come ci arrivano?

Da noi arriva questo liquido ottenuto dalla cottura e manipolazione delle piante, il liquido contiene la miscela dei tre principi attivi che danno poi l’effetto psichedelico.

Quando è arrivata la prima segnalazione nel vostro sistema di allerta?

Nel 2011. Ma perché prima non c'era il sistema di allerta che è stato creato nel 2010, da quel momento abbiamo cominciato a raccogliere i casi e analizzare le intossicazioni peggiori.

Quanti ne avete visti legati all' ayahuasca? 

Circa 15 e 20 casi.

Se lo ricorda il primo?

Me lo ricordo benissimo. Si trattava di una ragazza fuggita da una festa in villa e poi finita in ospedale. L’avevamo visitata e accertato che aveva assunto ayahuasca. Diverse volte ci siamo trovati di fronte a persone fuggite da questi festini, e in tanti casi abbiamo scoperto che l'ayahuasca era stata assunta insieme ad altre sostanze.

Per esempio?

Mescalina, psicolcina, GHB o droga dello stupro, cocaina, eroina, marijuana, con funghi allucinogeni.

E immagino che questo la renda ancora più pericolosa. 

E certo.

Nel caso di Alex Marangon si sa già se c’è stato un mix di sostanze?

Non lo sappiamo ancora, ma è possibile perché più volte abbiamo trovato questi mix di sostanze.

Il primo caso dicevamo è arrivato nel 2011. Ma prima? Cosa succedeva?

L'ayahuasca viene utilizzata in Italia da circa una cinquantina di anni. Ci sono gruppi che propongono l’uso dell’ayahuasca, anche sette pseudo religiose, per alcuni queste sostanze estratte sono una manifestazione di Gesù Cristo. C’è anche una congregazione, i fedeli del Santo Daime.

Ci sono differenze rispetto ad altre droghe psichedeliche?

I principi attivi sono simili, sono allucinogeni, quindi che danno false percezioni. Ognuno ha una sua caratteristica, non tutti danno le stesse allucinazioni e nello stesso modo.

C’è un allucinogeno "più buono"?

Non ce n'è nessuno buono. Gli allucinogeni classici sono stati studiati in ambito psichiatrico perché in dosi corrette possono essere di aiuto per determinate patologie. Questo però succede con ogni molecola o droga ricavata dalle piante. Ma è diverso se non lo usi come farmaco o lo usi come droga.

Dipendenza?

Tutte le sostanze possono dare dipendenza. Ora non sappiamo come sia classificabile la dipendenza da ayahuasca, anche perché al momento non ci sono molti casi. Mentre gli oppiodi spingono a cercare più volte al giorno una dose l'ayahuasca non ti porta a cercare la dose tutti i giorni. Abbiamo però visto diversi casi dove ci hanno raccontato che la assumono comunque con una certa regolarità.

Ecco, ma nel corso delle vostre analisi avete incontrato più persone. C’è un denominatore comune per chi ha assunto ayahuasca? 

Buona parte ha partecipato a riti sciamanici, poi c’è chi dice la assumo perché mi piace. Ci sono sia donne sia uomini, diciamo non troppo giovani, dai 20 anni in su, anche 40. Poi in realtà abbiamo pure trovato anziani che andavano a questi riti religiosi e hanno avuto effetti prolungati.

Cosa succede quando si assume ayahuasca? 

Può provocare danni al sistema nervoso centrale, dalle allucinazioni alle convulsioni. Da solito  al sistema dell’urgenza arrivano molto agitati, violenti, spesso feriti, perché non si rendono conto dei pericoli. A volte rallentati, con un carattere cupo o dissociato o con allucinazioni. Poi dipende sempre dai mix che fanno e dallo stato mentale di partenza.

Quanto dura l’effetto?

Non abbiamo una casistica tale da poterlo dire con certezza, anche perché i riti a volte durano due o tre giorni e anche i pazienti quando arrivano non riescono a dirci esattamente quando l’hanno presa. Da quando arrivano in ospedale a volte i sintomi durano qualche ora, a volte, a volte invece gli stati di delirium durano giorni e rischiano di cronicizzarsi.

Ecco, ci sono rischi a lungo termine?

Quello che stiamo vedendo man mano che si studiano queste sostanze è che causano dei danni permanenti al sistema nervoso centrale. Ma questo anche i cannabinoidi. È chiaro che prendendola più volte aumentano i rischi, per esempio danni ischemici.

A livello psicologico?

Il rischio è che si sviluppino psicosi. Poi come dicevamo, dipende da quante volte si prende, dalle dosi, dalla predisposizione fisica.

Altri rischi?

Come diceva il mio insegnante quando ero giovane, gli allucinogeni sono quella cosa che ti fanno credere di poter fermare un treno con una mano. Molti ragazzi che l’hanno provata, anche solo una volta, si sono buttati dalle finestre o hanno fatto incidenti. Poi in generale durante l’effetto si può sperimentare vomito, nausea, brividi, vertigini o tachicardia.

Come diceva il mio insegnante quando ero giovane gli allucinogeni sono quella cosa che ti fa credere di poter fermare un treno con una mano. È successo che chi ha provato allucinogeni provata, anche solo una volta, si sia buttato dalla finestra o abbia avuto altri traumi/incidenti. Poi in generale durante l’effetto si può sperimentare vomito, nausea, brividi, vertigini, tachicardia.

Ora in Italia è illegale. 

Sì, non dovrebbe essere né comprata, né venduta, né somministrata.

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