I vaccini Covid dimezzano il rischio di reinfezione e proteggono dalla malattia grave
Oltre ad aver evitato 20 milioni di morti in un solo anno, come evidenziato da un recente studio dell'Imperial College di Londra, i vaccini anti Covid dimezzano il rischio di reinfezione e quello di sviluppare la forma grave della malattia, qualora si dovesse contrarre nuovamente il coronavirus SARS-CoV-2. In parole molto semplici, i vaccini – dimostratisi sicuri ed efficaci in molteplici studi – sono un vero e proprio baluardo contro il patogeno pandemico, sia nel proteggere noi stessi che le persone che ci sono accanto. Per questo motivo ancora oggi, a tre anni esatti dall'emersione delle prime infezioni a Wuhan, in Cina, è fondamentale seguire le raccomandazioni di medici ed enti sanitari, sottoponendosi al numero di dosi previsto per la propria fascia di età / condizione fisica (a maggior ragione adesso con l'arrivo del freddo e l'aumento dei casi).
A determinare che i vaccini anti Covid dimezzano il rischio di reinfezione e di malattia grave in caso di nuovo contagio è stato un team di ricerca italiano guidato da scienziati dell'Università di Bologna, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Scienze Ambientali e della Prevenzione dell'Università di Ferrara e del Dipartimento di Salute Pubblica e Malattie Infettive dell'Università “Sapienza” di Roma. I ricercatori, coordinati dal professor Lamberto Manzoli, direttore presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'ateneo bolognese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto una meta-analisi per mettere in relazione la vaccinazione anti Covid con il rischio di reinfezione e malattia grave. I ricercatori hanno coinvolto nell'indagine varie tipologie di studi (di coorte e caso – controllo) recuperati nei database dedicati, come MedLine e Scopus. In tutto nella meta-analisi sono stati coinvolti 18 studi condotti fino alla fine di luglio 2022, per un totale di oltre 18 milioni di partecipanti.
Incrociando tutti i dati è emerso che, rispetto alle persone non vaccinate, i vaccinati mostrano una “probabilità significativamente inferiore di reinfezione” (Odds Ratio – OR: 0,47; 95% CI: 0,42–0. 54), come indicato dagli scienziati nell'abstract dello studio. In termini più semplici, il vaccino anti Covid dimezza il rischio di reinfettarsi. Nello studio la protezione è rimasta tale nel corso di 12 mesi di follow-up, inoltre risultava indipendente dal numero di dosi alle quali ci si era sottoposti. L'efficacia persisteva anche contro la famigerata variante Omicron “super elusiva”, nota per la sua capacità di ‘bucare' i vaccini a causa della proteina S o Spike particolarmente mutata. Lo studio italiano ha rilevato anche che, in caso di reinfezione, un vaccinato rispetto a un non vaccinato presenta “una probabilità significativamente inferiore di sviluppare una malattia grave” (OR: 0,45; IC 95%: 0,38-0,54). Anche in questo caso dimezzata.
“I risultati che abbiamo ottenuto confermano che, tra i guariti, chi ha ricevuto due o tre dosi di vaccino ha un rischio di reinfezione tra il 50% e il 60% minore rispetto a chi non è vaccinato”, ha dichiarato il professor Manzoli all'Ansa, aggiungendo che i vaccini hanno ridotto sensibilmente anche il rischio di malattia grave in caso di nuovo contagio. “Si noti che i vaccini hanno ridotto un rischio fortunatamente già basso: in termini assoluti le reinfezioni possono sembrare preoccupanti, ma i casi di Covid19 grave o mortale tra i guariti sono meno di 1 su 1.000. I risultati possono aiutare a pianificare strategie di immunizzazione per le persone che hanno già contratto il coronavirus”, ha concluso Manzoli. I dettagli della ricerca “COVID-19 vaccines reduce the risk of SARS-CoV-2 reinfection and hospitalization: Meta-analysis” sono stati pubblicati sulla rivista scinetifica Frontiers in Medicine.