I vaccinati che vengono contagiati dal virus sviluppano più anticorpi contro Omicron
I vaccinati che contraggono l’infezione da coronavirus sviluppano più anticorpi contro le varianti del coronavirus, compresa Omicron. Lo hanno osservato i ricercatori dell’Università di Washington che hanno valutato il livello di anticorpi in grado di neutralizzare le diverse varianti del coronavirus in persone che hanno contratto l’infezione dopo la vaccinazione con due dosi, oppure vaccinate con due dosi che hanno poi contratto l’infezione, mostrando come l’esposizione al virus prima o dopo il primo ciclo vaccinale induca una risposta anticorpale che è paragonabile a quella raggiunta dopo tre dosi.
Lo studio, pubblicato su Cell, è stato condotto durante l’ondata di Delta, ma l’analisi dei ricercatori integra comunque i test di neutralizzazione contro Omicron, indicando che l’aumento del numero di esposizioni all’antigene (sia attraverso la vaccinazione sia attraverso l’infezione) determina una risposta anticorpale più potente, durevole e resistente alle versioni mutate del virus. Per semplificare l’interpretazione dei risultati, i ricercatori hanno elaborato un grafico (qui sotto), in cui mostrano le diverse combinazioni di vaccinazione e infezione, oltre che il caso di un soggetto vaccinato con tre dosi dopo l’infezione (in verde, in basso a sinistra).
Nel complesso, i dati mostrano che, rispetto al ceppo di Sars-Cov-2 che ha causato la prima ondata della pandemia (G614), il livello di anticorpi contro la variante Omicron dopo tre dosi di vaccino è comunque moderato, sottolineando l’importanza di sviluppare nuove formulazioni in grado di indurre una risposta immunitaria più completa.
“I nostri dati – indicano gli studiosi – forniscono ulteriore supporto allo sviluppo in corso di diversi candidati vaccinali, progettati per suscitare in modo specifico un’ampia immunità ai sarbecovirus e che potrebbero proteggere dalle varianti di Sars-Cov-2 nonché da possibili futuri sarbecovirus che possono essere trasmessi dagli animali all’uomo”.