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I tamponi antigenici rapidi sono meno affidabili contro Omicron

Lo indicano i risultati di un’analisi condotta da un team di ricerca elvetico che ha confrontato la sensibilità di sette diversi test dell’antigene contro la nuova variante Covid.
A cura di Valeria Aiello
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Non tutti i tamponi antigenici rapidi (quelli fatti in farmacia o a casa) sono affidabili nel rilevare le infezioni da Omicron. Alcuni test più di altri mostrano una consistente riduzione della sensibilità rispetto alla nuova variante, come scoperto da un team di ricerca elvetico che ha confrontato le performance di sette diversi test dell’antigene, di cui cinque attualmente utilizzati negli Stati membri dell’Unione europea e quindi anche in Italia.

Nel complesso, spiegano gli studiosi, in tutti i test valutati è stata osservata una tendenza verso “una minore sensibilità per Omicron” rispetto ad altre varianti di preoccupazione (Alfa, Beta, Gamma e Delta) e verso forme virali di Sars-Cov-2 precedenti alle versioni virali di preoccupazione, come la B.1.610 responsabile della prima ondata di Covid-19 in Europa. L’analisi, sostenuta dal Fondo nazionale svizzero per la scienza (concessione numero 196383), dalla Fondation Ancrage Bienfaisance du Groupe Pictet e dalla FIND, l’Alleanza globale per la diagnostica, è stata pubblicata in preprint su MedXriv.

I test messi alla prova dai ricercatori sono stati: 1) Panbio COVID-19 Ag Rapid test device (Abbott); 2) Standard Q COVID 19 Ag (SD Biosensor/Roche); 3) Sure Status (Premier Medical Corporation); 4) 2019-nCoV Antigen test (Wondfo); 5) Beijng Tigsun Diagnostics Co. Ltd (Tigsun); 6) Onsite COVID 19 Ag Rapid Test (CTK Biotech); 7) Flowflex (ACON Biotech). Di questi, solo Sure Status (3) e Beijng Tigsun Diagnostics (5) non sono approvati per l’uso nell’Ue (qui il link all’elenco aggiornato). Proprio questi due test, tuttavia, sono risultati tra quelli con più bassa sensibilità nei confronti di Omicron, come mostrato nella seguente figura.

Sensibilità analitica di sette test antigenici rapidi contro Omicron e altre forme virali di Sars-Cov-2. : I) Panbio COVID-19 Ag Rapid test device (Abbott); II) Standard Q COVID 19 Ag (SD Biosensor/Roche); III) Sure Status (Premier Medical Corporation); IV) 2019-nCoV Antigen test (Wondfo); V) Beijng Tigsun Diagnostics Co. Ltd (Tigsun); VI) Onsite COVID 19 Ag Rapid Test (CTK Biotech); VII) Flowflex (ACON Biotech) / MedXriv.
Sensibilità analitica di sette test antigenici rapidi contro Omicron e altre forme virali di Sars-Cov-2. : I) Panbio COVID-19 Ag Rapid test device (Abbott); II) Standard Q COVID 19 Ag (SD Biosensor/Roche); III) Sure Status (Premier Medical Corporation); IV) 2019-nCoV Antigen test (Wondfo); V) Beijng Tigsun Diagnostics Co. Ltd (Tigsun); VI) Onsite COVID 19 Ag Rapid Test (CTK Biotech); VII) Flowflex (ACON Biotech) / MedXriv.

Secondo gli studiosi, le differenze nella sensibilità analitica tra i diversi test antigenici rapidi potrebbero essere spiegati dai diversi epitopi utilizzati in ciascun test, e potenzialmente interessati da mutazioni”. In altre parole, il complesso profilo mutazionale associato ad Omicron può riflettersi sulle diverse porzioni proteiche del virus che vengono riconosciute dal test, riducendone la sensibilità.

Un problema non da poco, dal momento che i test rapidi antigenici svolgono un ruolo cruciale nel rallentare la diffusione del coronavirus, rappresentando un elemento centrare nell’azione di risposta alla pandemia. Le preoccupazioni principali sono relative ai test rapidi che prendono di mira esclusivamente la proteina Spike – che nella variante Omicron esprime il più alto numero di mutazioni rispetto alle varianti precedenti – , quindi non quelli che combinano anche altri bersagli, come la proteina del nucleocapside.

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