I sintomi della malattia sconosciuta che uccide in Congo: febbre, emorragie mortali e oltre 1000 casi secondo l’OMS

In Congo, una malattia sconosciuta che provoca sintomi gravi, come febbre alta, sanguinamento, vomito e diarrea, sta facendo crescere la preoccupazione per un agente infettivo o tossico non ancora identificato: il mistero dietro la condizione che ha ucciso decine di persone nella provincia nord-occidentale di Équateur, in molti casi entro 48 ore dall’insorgenza dei sintomi, sembra essersi infittito ora che gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stanno conducendo ulteriori indagini per determinare la causa dell’epidemia.
Secondo gli ultimi dati del rapporto dell’OMS, almeno 60 persone sono morte e più di 1.000 si sono ammalate in due diversi focolai, con il cluster più recente che si è verificato nel villaggio di Bomate, nella zona sanitaria di Basankusu, dove la scorsa settimana sono stati registrati altri 141 casi, senza decessi segnalati. Nella stessa zona sanitaria, all’inizio di febbraio sono stati registrati 158 casi e 58 morti.

A gennaio, nei villaggi di Boloko e Danda, nel distretto sanitario di Bolamba distante circa 180 km da quello di Bomate, sono stati segnalati 12 casi e 8 decessi. Le indagini preliminari avevano fatto risalire l’origine dell’epidemia a tre bambini, deceduti dopo aver mangiato carne di pipistrello prima dell’insorgenza dei sintomi. L’OMS, che ha avviato le indagini per risalire alla causa dell’epidemia, ha ipotizzato un avvelenamento di massa, ma gli esperti africani sospettano possa trattarsi un’infezione complicata dalla malaria.
Quali sono i sintomi della malattia sconosciuta che colpisce il Congo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fornito una definizione dei sintomi che consentirebbero di riconoscere la malattia: in questa definizione, che l’OMS considera “ampia”, rientrano sintomi aspecifici di varia gravità, che descrivono una malattia simil-influenzale. Questi sintomi includono:
- febbre alta
- mal di testa
- brividi
- sudorazione
- rigidità del collo
- dolori muscolari
- dolori articolari multipli
- naso che cola
- sanguinamento
- tosse
- vomito
- diarrea
I tre bambini morti dopo aver mangiato una carcassa di pipistrello avevano sviluppato febbre, mal di testa, diarrea e affaticamento, che sono progrediti in sintomi emorragici, tra cui emorragia sottocongiuntivale, perdita di sangue dal naso e vomito con sangue, prima del decesso.
L’OMS indaga sulla malattia sconosciuta
Gli esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si sono uniti alle autorità sanitarie della Repubblica Democratica del Congo che stanno conducendo ulteriori indagini per determinare la causa della malattia sconosciuta.
In una conferenza stampa tenutasi venerdì a Londra, il dottor Michael Ryan, direttore delle emergenze dell’OMS, ha affermato che le malattie sono state molto probabilmente causate da avvelenamento, contraddicendo quanto invece sospettato dagli esperti dei Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie, che ipotizzano possa trattarsi di un’infezione complicata dalla malaria.
“In base all'insorgenza della sintomatologia fino alla morte – ha detto il dott. Ryan – sembra e appare molto più simile a un evento di tipo tossico, sia da una prospettiva biologica come una meningite o da un’esposizione chimica”. Secondo il dott. Ryan ci sarebbe “un livello molto forte di sospetto di avvelenamento” correlato a “una fonte d'acqua”.
Questa ipotesi sarebbe confermata anche dalla distanza che separa le zone sanitarie di Basankusu e Bolomba, lontane circa 180 chilometri l’una dall’altra e raggiungibili non solo via terra ma anche tramite il fiume Congo dal capoluogo della provincia di Equateur, Mbandaka.
I test di laboratorio finora condotti hanno prodotto risultati negativi sia per il virus di Marburg che per l’Ebola, anche se la metà dei campioni sono risultati positivi alla malaria, che dilaga nella regione. Questo ha portato il dottor Ngashi Ngongo dell’Africa Centres for Disease Control and Prevention a indicare un possibile collegamento con la malaria. La malattia di Équateur, ha affermato in una conferenza stampa virtuale tenutasi giovedì, “è molto simile a quella che si è verificata a Panzi l’anno scorso – ha ricordato il dott. Ngongo, facendo riferimento alla malattia simil-influenzale che ha infettato centinaia di persone nella parte sud-occidentale del Paese. In seguito si è scoperto che la malattia era probabilmente un’infezione respiratoria complicata dalla malaria.
Per supportare le autorità sanitarie locali nel rafforzare le misure di indagine e risposta, gli esperti dell’OMS sono stati inviati nelle zone sanitarie di Basankusu e Bolomba, mentre verranno condotte nuove analisi presso il laboratorio di riferimento nazionale di Kinshasa, su campioni che verranno testati anche per meningite e febbre tifoide. Saranno inoltre analizzati campioni di cibo, acqua e ambiente, per determinare se possa esserci contaminazione.