Febbre Dengue in Italia, i sintomi e cosa fare in caso di infezione
La Dengue, conosciuta anche come febbre Dengue per l’improvviso aumento della temperatura corporea che caratterizza l’infezione, è una malattia di origine virale comune in oltre 100 Paesi, tra cui India, Tailandia, Indonesia, Messico e Brasile, ed è causata da alcuni flavivirus che vengono trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette del genere Aedes. Il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, la zanzara della febbre gialla, anche se nel contesto europeo il virus è trasmesso soprattutto da Aedes albopictus, la zanzara tigre originaria delle zone tropicali e subtropicali del sud-est asiatico che ormai è stabilmente presente in gran parte dell’Europa, Italia inclusa.
Nel nostro Paese, in particolare, i casi di Dengue sono generalmente di importazione, quindi correlati a viaggi in zone endemiche per l’infezione, ma negli ultimi giorni stanno sollevando non poca preoccupazione alcuni casi “autoctoni” scoperti in Lazio e in Lombardia, dunque associati ad infezioni contratte nel territorio nazionale, come riportato nell’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità.
Oltre a febbre alta, la Dengue può manifestarsi con sintomi come mal di testa, dolori muscolari e articolari, eruzioni cutanee e linfonodi ingrossati: i dati però mostrano che solo una persona su venti sviluppa una forma grave della malattia che, nella stragrande maggioranza dei casi, è asintomatica o comporta solo sintomi lievi.
Quali sono i sintomi della Dengue
In genere, la Dengue esordisce con i seguenti sintomi, che si manifestano dopo 4-7 giorni dall’infezione. I più primi e più comuni sono:
- febbre improvvisa (fino a 40 °C)
- forte mal di testa (tipicamente localizzato dietro gli occhi)
- mal di schiena
- profondo senso di stanchezza
Nelle prime ore di comparsa dei sintomi possono presentarsi anche forti dolori muscolari, in particolare alle gambe, e alle articolazioni, ai quali la Dengue deve la sua denominazione di febbre “spaccaossa” (breakbone). La temperatura sale rapidamente, fino a 40 °C, come precisato dai Manuali MSD, e spesso i linfonodi (cervicali, degli arti superiori e inguinali) appaiono ingrossati. Altri sintomi di infezione possono essere eruzioni cutanee, nausea e vomito.
Il sintomo più comune della Dengue è la febbre alta che, essendo tuttavia aspecifico, può essere confuso con i sintomi di altre malattie e infezioni, virali o batteriche, incluso Covid. Come indicato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti, dove occasionalmente si registrano epidemie di Dengue, un segnale di infezione è la compresenza di febbre alta almeno uno di questi sintomi: forti dolori (mal di testa, in genere dietro gli occhi, dolori muscolari, articolari o ossei), oppure nausea, vomito o eruzioni cutanee.
I sintomi della Dengue emorragica
La febbre emorragica della Dengue è una forma grave della malattia che si riscontra principalmente nelle aree dove l’infezione è endemica, in quanto legata a una seconda infezione da parte di un diverso ceppo del virus della Dengue (si conoscono cinque sierotipi diversi: Denv-1, Denv-2, Denv-3, Denv-4 e Denv-5).
Come la Dengue, esordisce con febbre alta associata a mal di testa ed è inizialmente indistinguibile dalla dengue classica. I segnali di allarme della possibile progressione della malattia in Dengue emorragica generalmente si manifestano nelle 24 ore successive alla comparsa della febbre (spesso dopo che la febbre è scomparsa) e possono comprendere forti dolori addominali, vomito persistente, sanguinamento dal naso e dalle gengive, vomito con sangue e sangue nelle feci, letargia, confusione, irritabilità o irrequietezza.
Quanto dura l’incubazione e come si trasmette la Dengue
Il periodo di incubazione della Dengue (il tempo che trascorre dalla puntura di una zanzara infetta e la comparsa dei sintomi) varia dai 3 ai 14 giorni, ma nella maggior parte dei casi è compreso tra 4 e 7 giorni. La malattia si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta del genere Aedes, principalmente A. aegypti, più conosciuta come zanzara della febbre gialla, vettore anche di chikungunya, febbre Zika e altri pericolosi agenti patogeni. Anche A. albopictus, la zanzara tigre, una delle cento specie invasive peggiori al mondo, e A. polynesiensis e A. scutellaris sono vettori dell’infezione, che può essere acquisita anche tramite una singola puntura.
Quando una zanzara femmina punge una persona infetta, anche la zanzara viene infettata dal virus e, a sua volta, dopo un periodo di incubazione di 8-12 giorni, può trasmettere il virus ad altre persone per il resto della sua vita. La Dengue non ha quindi una trasmissione diretta tra gli esseri umani, se non per trasmissione materna (da donne in gravidanza al bambino), con il rischio di trasmissione verticale legato al momento dell’infezione durante la gestazione. In rari casi si è registrata la trasmissione tramite emoderivati, donazioni di organi e trasfusioni.
I virus della Dengue (che, come detto, sono flavivirus di cinque sierotipi diversi di cui l’uomo è il ospite principale) possono essere trasmessi alle zanzare sia quando l’infezione è sintomatica, sia prima della comparsa dei sintomi, ma anche quando non si mostrano i segni della malattia, e può verificarsi fino a 2 giorni prima e 2 giorni dopo che la febbre si è risolta.
Quanto durano i sintomi
I casi lievi di dengue, che di solito si manifestano senza ingrossamento dei linfonodi, si risolvono in meno di 72 ore, mentre le forme più gravi possono richiedere diverse settimane. La febbre dura tipicamente dai 2 ai 7 giorni e può essere bifasica, persistendo per 48-96 ore per poi essere seguita da un rapido abbassamento della temperatura con sudorazione abbondante, e poi ripresentarsi con un nuovo innalzamento della temperatura (inferiore rispetto al precedente) dopo un periodo di evidente benessere di circa 24 ore. La maggior parte delle persone presenta una carica virale nel sangue per 4-5 giorni, ma la viremia può persistere fino a 12 giorni.
Come si effettua la diagnosi
In caso di sospetta Dengue, la diagnosi comprende test per la ricerca del virus o degli anticorpi specifici in campioni di sangue. In caso di positività, si può procedere al sequenziamento del genoma virale per l’identificazione del sierotipo.