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Long Covid

I sintomi del Long Covid si risolvono entro un anno dall’infezione

Nella maggior parte dei casi, le conseguenze delle infezioni lievi, come difficoltà respiratorie che compaiono o persistono oltre le quattro settimane, tendono a scomparire in 180-360 giorni.
A cura di Valeria Aiello
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Da quando scoppiata è la pandemia di Covid, il modo migliore per definire l’infezione, prevenirla e trattarla è stato oggetto di accesi dibattiti tra clinici e virologi, anche se la questione più urgente per i pazienti e per gli operatori sanitari è stata quella relativa alla gravità e alla durata dei sintomi, in particolare per quanto riguarda gli effetti del Long Covid, ovvero le sequele che persistono o i nuovi sintomi che compaiono oltre le quattro settimane. A fornire un quadro più chiaro sul problema è un nuovo ampio studio appena pubblicato sul British Medical Journal che ha confrontato gli esiti clinici del Covid di migliaia persone vaccinate e non vaccinate che hanno sviluppato una forma lieve della malattia e che non sono state ricoverate in ospedale, rispetto a persone che non hanno contratto l’infezione da Sars-CoV-2.

L’analisi, nello specifico, ha preso in esame le cartelle cliniche elettroniche del database del Maccabi Healthcare Services (MHS), la seconda più grande organizzazione sanitaria di Israele, prendendo in considerazione tutte le informazioni sulla salute di coloro che si sono sottoposti a un test del tampone per il Covid (positivo o negativo) tra il 1° marzo 2020 e il 1° ottobre 2021, ovvero nel periodo di circolazione della forma originaria del virus (wild type) e delle varianti Alfa e Delta, per i quali era disponibile un follow-up per gli esiti sanitari fino al 1° gennaio 2022.

Popolazione di studio e selezione di coorte / BMJ
Popolazione di studio e selezione di coorte / BMJ

In totale, i ricercatori hanno valutato le cartelle cliniche di quasi 300.000 persone con una forma lieve di Covid-19 e hanno confrontato il loro stato di salute nel corso dell’anno successivo all’infezione con altrettante persone che non hanno contratto l’infezione. L’età media di chi è risultato positivo al Covid era di 25 anni, e il 51% era di sesso femminile.

La durata dei sintomi di Long Covid più comuni

Esaminando un totale di 65 condizioni associate al Long Covid, suddivise in un due intervalli di tempo a seconda della comparsa dei sintomi (precoci, nei primi 30-180 giorni dall’infezione; e tardivi, da 180 a 360 giorni dall’infezione), gli studiosi hanno riscontrato un rischio significativo circa la comparsa di annebbiamento mentale, perdita dell’olfatto e del gusto, problemi respiratori, vertigini e debolezza, palpitazioni cardiache e mal di gola, sia nell’esordio precoce che in quello tardivo.

Lo studio ha anche evidenziato che le difficoltà respiratorie sono state il sintomo più comune, sebbene i vaccinati mostrassero una minore probabilità di manifestare questo problema. Ciononostante, per tutti gli altri postumi, i vaccinati avevano “un rischio simile rispetto ai pazienti infetti e non vaccinati” hanno precisato i ricercatori. Nel complesso, la maggior parte dei sintomi di Long Covid si è risolta entro un anno dall’infezione, con solo lievi differenze tra uomini e donne, mentre i bambini hanno mostrato meno sintomi iniziali rispetto agli adulti, per lo più sono scomparsi in 180-360 giorni. Nessuna differenza è stata invece riscontrata in relazione alle diverse varianti.

Sintomi di Long Covid più comuni nei non vaccinati / BMJ
Sintomi di Long Covid più comuni nei non vaccinati / BMJ

I pazienti che hanno sviluppato una forma lieve di Covid hanno mostrato un maggiore rischio in relazione a un numero limitato di esiti di salute, con solo pochi sintomi persistenti a un anno dall’infezione da SARS-CoV-2, con un rischio che si è ridotto con il tempo trascorso dall’infezione” ha spiegato il co- autore dello studio Barak Mizrahi, ricercatore senior presso il KI Research Institute di Kfar Malal. Tuttavia, “non stiamo affermando che non ci sono pazienti che soffrono di sintomi di Long Covid come dispnea (difficoltà a respirare, ndr), debolezza, deterioramento cognitivo, ecc… – ha aggiunto l’esperto – . (Il nostro studio) non contraddice l’evidenza che un piccolo numero di pazienti soffra di sintomi di lunga durata, come si è visto in questa analisi”.

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