I salmoni migrano più in fretta nei fiumi inquinati da un noto sonnifero: lo strano effetto scoperto in Svezia

Un nuovo studio condotto in Svezia ha portato alla scoperta di uno strano effetto legato all’inquinamento dei fiumi da clobazam, un farmaco della classe delle benzodiazepine, spesso usato per ridurre l’ansia e favorire il sonno: inaspettatamente, la presenza di questo sonnifero nell’ambiente acquatico, ha mostrato di influire su comportamento dei salmoni, facendoli migrare più in fretta verso il mare.
Questo effetto comportamentale è stato osservato per la prima volta nel fiume Dal, durante la migrazione dei salmoni (Salmo salar) verso il Mar Baltico. “L’inquinante clobazam ha anche ridotto il tempo impiegato dai giovani salmoni ad attraversare due dighe idroelettriche che si trovano lungo questa rotta migratoria, ostacoli che solitamente impediscono il successo della migrazione – ha affermato il dottor Marcus Michelangeli dell’Australian Rivers Institute della Griffith University, che ha contribuito in modo determinante allo studio.
“Per quanto il maggior raggiungimento del mare da parte dei salmoni possa sembrare un effetto benefico – ha sottolineato l’esperto – è importante rendersi conto che qualsiasi cambiamento nel comportamento naturale e nell’ecologia di una specie avrà presumibilmente conseguenze negative più ampie sia per la specie stessa sia per la comunità faunistica circostante”.
I dettagli delle osservazioni sono stati pubblicati in un articolo su Science.
L'effetto sul comportamento migratorio dei salmoni
I farmaci che inquinano gli ambienti acquatici sono un problema crescente e preoccupante per la salute degli ecosistemi e gli esseri viventi che li abitano, anche se lo studio degli effetti sul comportamento di pesci e altre specie acquatiche ha finora ricevuto relativamente meno attenzione rispetto alle ricerche volte a esplorare il cambiamento di altre caratteristiche animali, come le alterazioni fisiologiche, dello sviluppo e nella riproduzione.
La scoperta di conseguenze nel comportamento migratorio dei salmoni, evidenziata nel nuovo studio, ha portato gli studiosi ad approfondire in che modo i livelli ambientali di farmaci come il benzodiazepinico clobazam finiscano per accelerare la migrazione di questi vertebrati acquatici nell’Atlantico, attraverso un secondo esperimento di laboratorio, dal quale è emerso che questo inquinante – trovato nel cervello dei salmoni – andrebbe a modificare il modo in cui i pesci si raggruppano e si muovono insieme.
In altre parole, secondo gli studiosi, il diverso comportamento migratorio dei salmoni potrebbe essere il risultato di cambiamenti nelle dinamiche sociali, probabilmente legati a una ridotta tendenza dei giovani a formare banchi.
Prevedere la reale portata di questi impatti resta tuttavia una sfida, sebbene lo studio sia tra i primi a dimostrare che l’inquinamento da farmaci può influenzare il comportamento degli animali nel loro ambiente naturale. Una parte della soluzione potrebbe risiedere nell’ammodernamento degli impianti di trattamento delle acque reflue, ma anche nella produzione di farmaci che si degradano più rapidamente nell’ambiente o che diventano meno dannosi dopo l’uso.
“Il nostro team ha recentemente evidenziato questo aspetto come un passo fondamentale per ridurre l’inquinamento ambientale causato dai farmaci – hanno sottolineato il ricercatore Jack Brand e il professor Michael Bertram dell’Università svedese di scienze agrarie, co-autori dello studio -. Anche una regolamentazione più severa e migliori pratiche di smaltimento dei farmaci possono aiutare a impedire che i medicinali finiscano nei corsi d’acqua”.