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I rilasci dei fagiani per far divertire chi va a caccia vanno proibiti, secondo uno studio

Una nuova ricerca ha dimostrato che i ripopolamenti di fagiani per scopi venatori hanno un impatto ambientale catastrofico. Ecco perché.
A cura di Andrea Centini
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Battuta di caccia al fagiano
Battuta di caccia al fagiano

La caccia al fagiano è uno dei passatempo preferiti da chi ama uccidere altri esseri viventi, pertanto in determinate aree, per foraggiare la crudele attività, possono essere previsti rilasci programmati di questi magnifici uccelli. Quando vengono sterminati non è più possibile ammazzarne altri, dunque cosa c'è di meglio di un bel ripopolamento con migliaia di esemplari da dare in pasto ai cacciatori? Non si potrebbe tornare a imbracciare i fucili e trascorrere allegre scampagnate di sangue, del resto. La pratica del rilascio, tuttavia, come evidenziato da diversi studi può avere conseguenze da non sottovalutare sugli ecosistemi. Basti sapere che secondo una nuova ricerca i ripopolamenti di massa dei fagiani fanno letteralmente sparire i rettili dalle aree in cui vengono liberati, con conseguenze catastrofiche sugli equilibri ecologici. Per questa ragione secondo gli autori dello studio questi rilasci dovrebbero essere semplicemente proibiti, come già avviene in alcuni Paesi.

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A determinare che il rilascio dei fagiani per fini venatori determina la scomparsa locale dei rettili sono stati i due scienziati Eric Graitson e Julien Taymans, entrambi del Dipartimento degli Studi di Natagora, ente che monitora e studia la biodiversità in Belgio. I due scienziati sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato l'impatto dei rilasci dei fagiani in sei aree destinate alla caccia della Vallonia. Incredibilmente, in queste zone non è stato trovato alcun rettile, indipendentemente dal numero di visite effettuate. D'altro canto, in altre aree della zona non destinate al rilascio dei fagiani, i ricercatori hanno identificato in media circa tre specie di rettili (da una a sei specie). Si tratta di un dato chiarissimo: gli uccelli rilasciati in massa divorano tutti i rettili che incontrano, eliminandoli dal territorio. Un danno ecologico enorme, considerate le nicchie ecologiche ricoperte da lucertole, serpenti e altri rettili.

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Un altro dato significativo è emerso analizzando un sito in cui i fagiani erano stati rilasciati a partire dal 1999. Per diversi anni in quest'area i ricercatori non hanno più osservato la lucertola comune Zootoca vivipara. Nel 2011, tuttavia, a pochi anni dallo stop dei rilasci e dall'estinzione dei fagiani immessi in precedenza (per via della caccia), le lucertole sono ritornare in 4 dei 5 settori dell'area; è un altro segnale evidente che indica il ruolo dei voraci uccelli.

L'impatto dei fagiani sui rettili è considerato catastrofico; gli scienziati spiegano infatti che, nelle aree in cui non avvengono i rilasci per la caccia, la specie Anguis fragilis (il rettile più comune della Vallonia) viene trovata con centinaia di esemplari per ogni ettaro, mentre resta a zero nelle aree di ripopolamento dei volatili. Nei casi di specie rare e localizzate, tuttavia, anche quando le immissioni di fagiani cessano le ricolonizzazioni dei rettili possono non avvenire. È il caso della Vipera berus nella provincia belga di Namur, che anche a 10 anni dallo stop ai rilasci non ha più riconquistato l'area. In pratica, gli uccelli l'hanno fatta estinguere localmente.

Fagiano maschio
Fagiano maschio

Innanzi a dati così evidenti e drammatici secondo gli autori dello studio c'è un'unica cosa da fare: proibire i ripopolamenti dei fagiani per soddisfare i sadici appetiti dei cacciatori. La loro reintroduzione non ha infatti nulla a che fare con la scienza, ma solo con le doppiette. “Date le prove presentate, nonché studi precedenti che hanno dimostrato che i rilasci in massa di fagiani provocano impatti significativi sulla flora, sulla vegetazione e sulle comunità di artropodi, gli autori affermano che vietare i rilasci di fagiani sarebbe la linea d'azione raccomandata, come è già accaduto in altri paesi europei come i Paesi Bassi”, sottolinea Bird Guides.

Ricordiamo infine che il fagiano comune (Phasianus colchicus) non è nemmeno una specie autoctona in molti Paesi, dato che è stata introdotta – sin dall'antichità – proprio per gli scopi di caccia. I dettagli della ricerca “Impacts des lâchers massifs de faisans de Colchide (Phasianus colchicus L.) sur les squamates (Reptilia Squamata)” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Bulletin de la Société Herpétologique de France.

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