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I primi segni di trombosi si vedono con un nuovo test: “Predicono infarti e ictus con 10 anni di anticipo”

Alcuni segnali di trombosi, la formazione di coaguli (trombi) all’interno dei vasi sanguigni, possono essere rilevati molto prima della comparsa di sintomi come gonfiori e dolori, permettendo di prevedere il rischio di eventi cardiovascolari gravi, inclusi infarti e ictus: un nuovo test, denominato TRIPLE Score, ha dimostrato di poter identificare questi primi segnali, rivelandosi un metodo affidabile per prevedere chi può trarre beneficio da trattamenti preventivi.
A cura di Valeria Aiello
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La prevenzione delle malattie cardiovascolari, tra cui infarti e ictus, ha fatto un importante passo in avanti grazie a un nuovo test che permette di rilevare il rischio di trombosi, la condizione legata alla formazione di coaguli (trombi) all’interno dei vasi sanguini. Questo test innovativo, denominato TRIPLE Score, si è rivelato un metodo affidabile per prevedere chi può trarre beneficio da trattamenti preventivi a base di farmaci anticoagulanti, attualmente somministrati solo ai pazienti ad alto rischio, come chi ha già avuto un infarto o un ictus, ma potenzialmente salvavita per le persone che non presentano alcuna condizione apparente.

Il nuovo test, che richiede un piccolo campione di sangue, misura specifiche proteine presenti nelle piastrine e, valutando l’età del paziente, permette di rilevare il rischio di trombosi molto prima della comparsa dei sintomi che possono far sospettare la condizione, come gonfiori e dolori, dimostrando di poter prevedere la probabilità di ictus e infarto con 10 anni di anticipo. “Questo test potrebbe trasformare la prevenzione degli attacchi cardiaci – ha affermato il professor Neil Ruparelia, cardiologo del Royal Berkshire Hospital di Reading (Regno Unito) e co-sviluppatore del test TRIPLE Score – . Come medici siano in una posizione difficile, perché abbiamo i farmaci che possono prevenire questi eventi ma non possiamo somministrarli in sicurezza a tutti coloro che potrebbero trarne beneficio a causa del rischio di sanguinamento. Con questo nuovo test, possiamo finalmente identificare quali pazienti trarrebbero i maggiori benefici dal trattamento preventivo”.

Infarti e ictus visti con 10 anni di anticipo

Infarti e ictus sono eventi cardiovascolari differenti, ma accumunati dall’essere strettamente correlati alla salute dei vasi sanguigni, la complessa rete di arterie, vene e capillari che trasporta il sangue a tutto il corpo: questa rete può essere minacciata da diversi fattori e condizioni che ostacolano la circolazione, aumentando il rischio di eventi cardiovascolari anche gravi. La trombosi, in particolare, ostacola direttamente il flusso sanguigno, compromettendo la funzione di organi e tessuti e accrescendo significativamente la probabilità di infarti e ictus.

In quest’ambito di ricerca si inserisce il lavoro del professor Ruparelia e colleghi, che hanno sviluppato e convalidato il nuovo test TRIPLE Score, pubblicando i risultati della loro ricerca i uno studio sulla rivista Circulation Research. Questo nuovo test “ha identificato con successo i pazienti il cui sangue aveva maggiori probabilità di formare coaguli nei test di laboratorio – hanno spiegato gli studiosi – . I risultati hanno inoltre mostrato di essere in linea con i punteggi di rischio esistenti che i medici utilizzano per prevedere la probabilità che un paziente abbia un infarto nei successivi dieci anni”.

Il test che, come detto, richiede solo un piccolo campione di sangue, non è ancora ampiamente disponibile ma presto potrebbe essere integrato come uno strumento semplice da utilizzare, non solo per gli specialisti ma anche per qualsiasi operatore sanitario. “Per i reparti di cardiologia in tutto il Regno Unito significa che potremo proteggere migliaia di pazienti a rischio – ha aggiunto il professor Ruparelia – . Ciò ridurrebbe notevolmente i costi sanitari per le cure di emergenza”.

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