I non vaccinati con Covid rischiano 5 volte di più la sindrome Guillain-Barré dei vaccinati positivi
I non vaccinati contro il coronavirus SARS-CoV-2 che contraggono la COVID-19 hanno un rischio cinque volte superiore di sviluppare la sindrome di Guillain-Barré rispetto ai vaccinati che risultano positivi. La sindrome di Guillain-Barré, nota anche come paralisi di Landry, è la forma più frequente di polineuropatia acquisita legata alla demielinizzazione, come specifica l'Istituto Humanitas. Si manifesta con paralisi a livello facciale e orofaringeo , debolezza muscolare, formicolio / paralisi agli arti inferiori e superiori e altri sintomi; in una piccola percentuale di casi (5-10 percento) può scatenarsi un'insufficienza respiratoria ed è necessario intubare i pazienti per la ventilazione meccanica.
A determinare che la sindrome di Guillain-Barré è molto più probabile nei non vaccinati positivi al coronavirus SARS-CoV-2 che nei vaccinati contagiati sono stati due team di ricerca dell'organizzazione Epic Research. Gli scienziati, coordinati dai dottori Jeff Trinkl, Joe Deckert, Nikki Carrico ed Eric Barkley, hanno analizzato i dati provenienti dal database sanitario Cosmos, che abbraccia le cartelle cliniche di oltre 126 milioni di pazienti di 900 ospedali e 20.000 cliniche degli Stati Uniti. Le due squadre hanno analizzato i dati in modo indipendente e sono giunti alle medesime conclusioni.
Dopo aver verificato il tasso dei casi di sindrome di Guillain-Barré nei gruppi di pazienti con la COVID-19 (vaccinati e non) lo hanno confrontato con quello della popolazione generale, determinando che chi non era immunizzato contro il patogeno pandemico aveva un rischio significativamente superiore di sviluppare la condizione, di circa 5 volte maggiore. Più nello specifico, il tasso della sindrome nei pazienti Covid vaccinati era di 28 su 1 milione, mentre per i non vaccinati contagiati era di 130 su 1 milione.
Si ritiene che la sindrome di Guillain-Barré si inneschi a causa di una violenta reazione autoimmune, che a sua volta scatena un’infiammazione del sistema nervoso periferico. Si stima che colpisca circa 2 persone ogni 100mila all'anno; può manifestarsi dopo un'infezione virale – come appunto la COVID-19 – o batterica, dopo un intervento chirurgico e anche dopo la vaccinazione. Non a caso è stata segnalata dall'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) anche come rara e potenziale reazione avversa al vaccino anti Covid di AstraZeneca. Come dimostrano i dati di Epic Research, tuttavia, sono i non vaccinati positivi al coronavirus SARS-CoV-2 a rischiare molto di più la condizione. I dettagli dello studio sono disponibili sul portale di Epic Research.