I morti per il caldo in Europa possono triplicare: Italia, Grecia e Spagna tra i Paesi più colpiti
Il numero di morti per il caldo in Europa continuerà ad aumentare se non agiamo abbastanza rapidamente contro il cambiamento climatico: è questo il duro promemoria che arriva da un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Public Health, che ha calcolato l’impatto del riscaldamento globale sul bilancio annuale di vittime nei diversi Paesi europei.
I risultati dell’analisi mostrano che Italia, Spagna e Grecia saranno i Paesi più colpiti, insieme alle regioni meridionali della Francia, anche continuando a perseguire le attuali politiche climatiche, che entro la fine del secolo produrrebbero un aumento massimo di 3 °C del riscaldamento globale rispetto al periodo pre-industriale. In questo scenario, il numero di morti per il caldo in Europa è destinato a triplicare, passando da una media di 43.729 dell’ultimo trentennio (1991-2020) a 128.809 morti l’anno entro il 2100.
Quante sono i morti di caldo in Europa e in Italia
Il numero di morti per il caldo in Europa è stato di 47.690 nel 2023, che è stato il secondo anno con il maggior numero di decessi per le alte temperature dopo il 2022, quando l’estate più calda mai registrata in Europa ha causato 61.672 vittime (dati ISGlobal).
In termini assoluti, il Paese europeo con più decessi attribuibili al caldo è l’Italia (12.743 morti per il caldo nel 2023 e 18.010 nel 2022), seguito dalla Spagna (8.352 nel 2023 e 11.324 nel 2022) che insieme rappresentano quasi la metà del carico di mortalità europeo correlato alle alte temperature. Questa sostanziale disparità regionale è destinata a peggiorare con il riscaldamento globale, spinta dall’invecchiamento della popolazione, come emerso dai dati appena pubblicati.
Vittime del caldo destinate a triplicare
Con un riscaldamento globale di 3 °C (la stima massima basata sulle attuali politiche climatiche), il numero di decessi correlati al caldo in Europa potrebbe aumentare da una media di 43.729 del periodo 1991-2020 a 128.809 entro la fine del secolo. In media, il tasso di mortalità medio correlato al caldo raggiungerebbe i 30 decessi ogni 100.000 persone, risultando triplicato rispetto allo scenario 1991-2020 e variando da 2 a 117 decessi ogni 100.000 persone, con tassi minori nei Paesi dell’Europa settentrionale e gradualmente più alti nelle regioni meridionali del continente.
I Paesi maggiormente colpiti colpiti saranno Italia, Spagna, Grecia e alcune regioni della Francia. In Italia, si registrerebbero 28.285 decessi per il caldo, rispetto a 10.433 della media dell’ultimo trentennio. Anche prendendo in considerazione un riscaldamento globale inferiore a 3°C, i decessi continuerebbero comunque ad aumentare in tutta Europa, con hotspot sempre concentrati principalmente nelle latitudini meridionali.
Per arrivare a queste stime, gli autori del nuovo studio hanno analizzato i dati di 1.368 regioni in 30 paesi europei, valutando le caratteristiche epidemiologiche e socioeconomiche di 854 città europee con una popolazione di oltre 50.000 abitanti. Questo set di dati è stato quindi utilizzato per modellare il rischio di mortalità regionale per quattro livelli di riscaldamento globale (1,5 °C, 2 °C, 3 °C e 4 °C) per diverse fasce di età (dai 20 agli oltre 85 anni) e produrre un confronto con le attuali stime di mortalità nel periodo 1991-2020.
Dallo studio è quindi emerso che attualmente, in Europa, muoiono circa otto volte più persone per il freddo che per il caldo (rapporto 8,3 a 1), ma questo rapporto è destinato a diminuire notevolmente entro la fine del secolo, in relazione al forte aumento delle morti legate al caldo: in particolare, con un riscaldamento globale di 3°C, si stima un rapporto di 2,6 a 1 entro il 2100. In uno scenario invece basato sull’obiettivo dell’accordo di Parigi (riscaldamento globale di 1,5 °C), il rapporto tra decessi legati al freddo e al caldo scenderebbe a 6,7 a 1.
“Nel complesso, i decessi dovuti alle temperature calde e frede aumenteranno sostanzialmente, poiché si prevede che si verificheranno molti più decessi correlati al caldo con il riscaldamento del clima e l'invecchiamento della popolazione, mentre i decessi dovuti al freddo diminuiranno solo leggermente in confronto – ha affermato l’autore corrispondente dello studio, il dott. David García-León del Joint Research Centre della Commissione Europea – . Il nostro studio identifica anche gli hotspot in cui il rischio di morte per le alte temperature è destinato ad aumentare drasticamente nel prossimo decennio. C’è un bisogno critico di sviluppare politiche più mirate per proteggere queste aree e le persone più vulnerabili alle temperature estreme”.