I morti per Covid potrebbero essere 22 milioni, secondo uno studio: è 4 volte il dato ufficiale
Alla data odierna, giovedì 20 gennaio 2022, in base alla “mappa interattiva” dell'Università Johns Hopkins dall'inizio della pandemia di COVID-19 nel mondo risultano oltre 5,5 milioni di morti, precisamente 5.569.279. Fra essi 142.590 sono deceduti in Italia. Il dato è una somma dei bollettini ufficiali diramati da agenzie sanitarie e governi di quasi tutte le nazioni del pianeta (manca ad esempio la Corea del Nord), come quello – discusso – che viene comunicato ogni sera dal Ministero della Salute. Questi numeri, benché ufficiali, sarebbero tuttavia un'ampia sottostima del computo reale delle vittime causate dal coronavirus SARS-CoV-2. Secondo un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, infatti, le persone uccise dal patogeno pandemico sarebbero dalle due alle quattro volte più numerose del suddetto dato.
Sebbene infatti possa apparire semplice determinare il numero preciso di vittime provocate dalla COVID-19, ad esempio facendo un confronto tra i decessi registrati durante gli anni della pandemia con la media dei cinque anni antecedenti alla diffusione del virus, in realtà entrano in gioco dinamiche complesse – come l'invecchiamento della popolazione – che possono falsare in modo significativo i dati. Se a questo aggiungiamo che ciascun Paese usa un suo metodo per calcolare i morti del coronavirus SARS-CoV-2, risulta evidente che una stima effettiva e complessiva sia tutto fuorché agevole. Come specificato da Nature, “più di 100 Paesi non raccolgono affatto statistiche affidabili sui decessi previsti o effettivi, o non le rilasciano in modo tempestivo”. Basti sapere che all'inizio della pandemia alcuni Paesi – come i Paesi Bassi – conteggiavano solo i decessi in ospedale di persone risultate positive al tampone oro-rinofaringeo, mentre il Belgio includeva tutte le persone che prima di morire avevano sintomi Covid, pur senza una diagnosi ufficiale. Non c'è da stupirsi che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stia ancora lavorando al proprio calcolo delle vittime.
Per vederci più chiaro diverse organizzazioni stanno utilizzando approcci differenti per determinare l'effettivo impatto letale della COVID-19. Attraverso un metodo di apprendimento automatico (basato sull'intelligenza artificiale), ad esempio, ricercatori della prestigiosa rivista The Economist di Londra hanno calcolato che i morti in eccesso dall'inizio della pandemia sono stati tra i 12 e i 22 milioni, ciò significa dal doppio al quadruplo rispetto al dato ufficiale riportato dall'Università Johns Hopkins. L'analisi computazionale si è basata su più di 100 indicatori nazionali correlati alla mortalità. Secondo un altro modello computazionale messo a punto dall'Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), un centro di ricerca sanitaria che fa capo all'Università di Washington, le vittime del coronavirus SARS-CoV-2 dall'inizio della pandemia sarebbero tra 9 e 18 milioni, ovvero da poco meno del doppio al triplo del dato ufficiale. I dati dell'istituto sono stati tuttavia aspramente criticati negli USA, soprattutto quando a maggio del 2021 rilevò che i morti in eccesso per Covid negli USA erano 900mila, mentre i calcoli delle agenzie riportavano 600mila, dunque una discrepanza di ben 300mila vittime. Tempo dopo e “silenziosamente”, come indicato da Nature, l'IHME ha corretto questa stima portando la cifra a 670mila morti. Al momento non è ancora stato reso pubblico il funzionamento di questo modello matematico.
Altri metodi per stimare il numero di morti in eccesso durante la pandemia si basano sulle immagini satellitari dei cimiteri o su altri approcci di indagine “porta a porta”, ma determinare l'esatto numero delle vittime potrebbe essere molto più complicato di quanto ci si potesse immaginare all'inizio dell'emergenza. “Non sappiamo ancora quante persone siano morte nella pandemia di influenza del 1918, ma ho sempre pensato che avremmo saputo abbastanza bene quante persone sarebbero morte in quelle successive, perché viviamo nel mondo moderno”, ha dichiarato a Nature il professor Andrew Noymer, un esperto di demografia dell'Università della California di Irvine. “Ma in realtà non lo sappiamo, ed è un po' triste per me come demografo”, ha chiosato l'esperto. Non resta che attendere il dato ufficiale dell'OMS, con le eventuali motivazioni sulle differenze con i dati ufficiali comunicati sino ad oggi.