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I meravigliosi anelli di Saturno “spariranno” nel 2025: cosa sta succedendo

Osservare Saturno al telescopio nel 2025 non regalerà lo stesso spettacolo di adesso: il gigante gassoso, infatti, non farà bella mostra dei suoi iconici anelli, che risulteranno come “scomparsi”. Ecco cosa sta accadendo al Signore degli Anelli.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA
Credit: NASA

Chi osserverà Saturno nel 2025 avrà una spiacevolissima sorpresa: il pianeta, infatti, risulterà privo dei suoi iconici e meravigliosi anelli, presentandosi come una semplice sfera caratterizzata da sfumature di beige e giallognole. Un vero e proprio shock per chiunque non sia a conoscenza del curioso fenomeno che sta per verificarsi. Saturno, del resto, è indubbiamente il pianeta più amato dagli appassionati di astronomia e da chi vi si approccia per le prima volte; in molti si sono innamorati del cielo e dei suoi misteri proprio dopo aver osservato il “Signore degli Anelli” attraverso l'oculare di un telescopio. In fondo ne basta anche uno amatoriale a basso costo per far emergere le straordinarie strutture concentriche attorno al gigante gassoso. Dunque, perché Saturno “perderà” i suoi anelli entro un paio di anni?

Innanzitutto una buona notizia: si tratterà solo di un fenomeno transitorio (per il momento). La sparizione degli anelli, infatti, sarà legata a un semplice gioco di prospettive e non a un qualche cataclisma cosmico. Nel 2025, in parole povere, il piano degli anelli del pianeta sarà allineato con il piano orbitale della Terra. Gli anelli saranno dunque “di taglio” per chi osserva dalla superficie terrestre, e poiché hanno uno spessore infinitesimo rispetto all'enorme distanza che ci separa, risulteranno praticamente invisibili. Saturno, del resto, orbita in media a una distanza di 1,3 miliardi di chilometri da noi, mentre i suoi anelli – composti da milioni di frammenti ghiaccio d'acqua, principalmente – hanno uno spessore medio inferiore ai 100 metri. Un capello a simili distanze.

Questi allineamenti si verificano ogni 13 – 15 anni: l'ultima volta è stata ad agosto del 2009, la prossima sarà esattamente il 23 marzo del 2025, quando l'allineamento tra il piano orbitale della Terra e l'equatore di Saturno sarà perfetto (angolo di inclinazione pari a zero). In base al moto degli astri, la Terra può attraversare il piano degli anelli anche fino a tre volte in rapida successione (è accaduto negli anni '90 del secolo scorso e succederà di nuovo tra il 2038 e il 2039). Si tratterà di un'occasione preziosissima per gli scienziati, dato che potranno studiare parti del pianeta normalmente oscurate dalla presenza degli anelli. Dopo l'evento del 2025 il gigante gassoso tornerà a mostrarci di nuovo la sua iconica e meravigliosa silhouette. Ma comunque non sarà per sempre.

Se infatti il fenomeno atteso tra un paio di anni sarà transitorio e non legato a un'effettiva scomparsa degli anelli, queste magnifiche strutture – che si estendono fino a 140.000 chilometri dal pianeta – saranno destinate a sparire davvero. Secondo la NASA ciò avverrà entro 300 milioni di anni. In passato si riteneva che gli anelli accompagnassero Saturno sin dalla sua origine, più di 4 miliardi di anni fa nel Sistema solare; ora sappiamo che hanno non più di 100 milioni di anni. L'ipotesi più accreditata dagli esperti è che si siano formati dalla distruzione di una o più lune ghiacciate in orbita attorno al gigante gassoso, che hanno distribuito milioni di frammenti più o meno grandi attorno a Saturno. Anche se i frammenti vengono rimpinguati dall'attività di alcune delle sue lune, come ad esempio Encelado, mentre altre originano le celebri “Divisioni”, gli anelli si stanno degradando lentamente e progressivamente, sotto l'azione della gravità e della radiazione solare. In pratica, come rilevato dalla sonda Cassini della NASA, su Saturno c'è una costante pioggia di questi detriti, attratti verso l'atmosfera del pianeta, dove vengono vaporizzati.

Come spiega l'agenzia aerospaziale staunitense, gli anelli di Saturno sono principalmente “pezzi di ghiaccio d'acqua di dimensioni variabili, da microscopici granelli di polvere a massi di diversi metri di diametro”. A causa della luce ultravioletta del Sole o delle “nubi di plasma emanate dal bombardamento di micrometeoroidi degli anelli”, questa particelle possono caricarsi elettricamente e rompere l'equilibrio tra la forza di gravità di Saturno che le attrae e la velocità orbitale che le spinge verso lo spazio profondo. Una volta cariche vengono attratte dal campo magnetico del pianeta e finiscono per essere “risucchiate” e distrutte. Questo processo, come indicato, dovrebbe far sparire gli anelli entro 300 milioni di anni.

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