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Covid 19

I malati di tumore hanno un rischio più che doppio di morire per Covid: lo studio

Analizzando i dati di oltre 4 milioni di pazienti oncologici gli scienziati hanno determinato che chi è malato di cancro ha un rischio più che doppio di morire per COVID-19, la malattia causata dal coronavirus SARS-CoV-2.
A cura di Andrea Centini
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I malati di cancro hanno più del doppio delle probabilità di morire per COVID-19, la malattia provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. Lo ha determinato un nuovo studio che ha valutato l'impatto della pandemia su milioni di persone affette da varie tipologie di tumore maligno. Si è trattato della più approfondita ricerca a indagare la correlazione tra cancro e mortalità legata alla Covid. È noto sin da quando il patogeno ha iniziato a circolare in Cina, alla fine del 2019, che le persone fragili, anziane, obese e con comorbilità hanno un rischio maggiore di perdere la vita per l'infezione. In genere tra i principali fattori di rischio vengono contemplate patologie cardiovascolari e respiratorie croniche, ma anche il cancro può compromettere il sistema immunitario ed esacerbare il rischio di infezioni più gravi. Ora è stato determinato che i pazienti oncologici rischiano sensibilmente più della popolazione generale.

A determinare che i malati di cancro hanno un rischio più che doppio di morire per COVID-19 è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Cancer Center presso l'Ospedale Universitario Seidman e della Scuola di Medicina Case Western Reserve di Cleveland, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di biostatistica e bioinformatica del College di Medicina dell'Università Statale della Pennsylvania e della Facoltà di Medicina della Case Western Reserve University. I ricercatori, coordinati dal dottor Nicholas G. Zaorsky del Dipartimento di radioterapia, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di oltre 4 milioni di pazienti oncologici americani che risultavano malati nel 2020, l'anno in cui è stata dichiarata la pandemia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). I loro dati provenivano da vari database medici come Surveillance, Epidemiology ed End Results del National Cancer Institute. Sono state prese in considerazione 15 tipologie di neoplasie distinte, tra le quali cancro a prostata, seno, colon-retto, fegato, ovaio e pancreas. Sono stati inclusi anche il linfoma non-Hodgkin e di Hodgkin, il melanoma (cancro della pelle) e la leucemia (tumori del sangue). Durante il periodo di follow-up sono decedute circa 300.000 persone, delle quali quasi 15.000 (il 5,1 percento) con tampone oro-rinofaringeo positivo al coronavirus SARS-CoV-2.

Per determinare l'impatto della COVID-19 il dottor Zaorsky e colleghi hanno incrociato i dati della mortalità in positivi e negativi, facendo emergere che i pazienti infettati dal patogeno pandemico avevano un rischio più che doppio di morire rispetto agli altri pazienti oncologici. “Il tasso di mortalità specifico per malattia da COVID-19 è stato di 11,81 / 10.000 anni-persona e il tasso di mortalità standardizzato della COVID-19 è stato di 2,30 (intervallo di confidenza [IC] del 95% = 2,26-2,34; P < 0,0001)”, hanno scritto gli scienziati nell'abstract dello studio. Nella coorte indagata l'infezione da SARS-CoV-2 è stata la seconda causa di morte non direttamente collegata alla malattia oncologica, preceduta dalla cardiopatia ischemica (5,2 percento). I ricercatori hanno determinato che le persone più anziane, i maschi e chi non era sposato aveva un rischio superiore di morire per COVID-19. Dati analoghi erano emersi anche da precedenti studi epidemiologici. Per quanto concerne le etnie, gli ispanici e gli afroamericani non ispanici avevano anch'essi circa il doppio di morire per l'infezione rispetto ai bianchi non ispanici.

In un nuovo rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulle principali cause di morte al mondo, è stato determinato che nel 2021 le prime dieci cause in assoluto sono state responsabili di 39 milioni di decessi, pari al 57 percento del totale (68 milioni). In testa c'era la cardiopatia ischemica, che ha strappato la vita a 9,1 milioni di persone (13 percento), seguita proprio da COVID-19 (8,8 milioni), ictus e broncopneumopatia cronica ostruttiva, responsabili rispettivamente del 10 e del 5 percento dei decessi complessivi. Al sesto posto si sono piazzati il cancro a polmoni, trachea e bronchi. Come mostrato dal nuovo studio, i pazienti oncologici hanno un rischio sensibilmente superiore di morire a causa della COVID-19, un dato che, secondo gli autori dell'indagine, potrebbe aiutare “medici e funzionari della sanità pubblica nella creazione di programmi di sopravvivenza che mitigano il rischio di mortalità da COVID-19”. I dettagli della ricerca “A population-based study of COVID-19 mortality risk in US cancer patients” sono stati pubblicati sul Journal of The National Cancer Institute.

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