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I fiumi più grandi del mondo stanno cambiando in modo sconvolgente

Il 44% dei più grandi fiumi del mondo ha subìto un calo significativo della portata a valle negli ultimi tre decenni, con riduzioni anche del 5-10% della quantità d’acqua che li attraversa ogni anno.
A cura di Valeria Aiello
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Il fiume Yangtze nella provincia dello Yunnan, in Cina, è uno dei grandi fiumi ad aver subìto un calo significativo della portata a valle negli ultimi 35 anni / Photo iStock
Il fiume Yangtze nella provincia dello Yunnan, in Cina, è uno dei grandi fiumi ad aver subìto un calo significativo della portata a valle negli ultimi 35 anni / Photo iStock

Quasi 3 milioni di fiumi che scorrono in tutto il mondo stanno subendo cambiamenti rapidi e sconvolgenti in relazione alla quantità d’acqua che li attraversa ogni anno: il 44% dei più grandi fiumi del pianeta ha sperimentato un significativo calo della portata a valle negli ultimi tre decenni, con riduzioni anche del 5-10% ogni anno. Situazione inversa per i fiumi più piccoli, che hanno visto un aumento della portata a monte nel 17% dei casi.

È quanto emerge dai risultati di un nuovo studio pubblicato su Science dai ricercatori dell’Università del Massachusetts Amherst e dell’Università di Cincinnati, che per la prima volta hanno mappato la portata giornaliera di ogni singolo fiume del pianeta negli ultimi 35 anni, per determinare come le loro caratteristiche siano cambiate nel corso dei decenni. Fiumi come il Congo, il secondo fiume più grande dell’Africa, lo Yangtze, che attraversa la Cina, e il Plata in Sud America hanno subìto diminuzioni significative, ha affermato Dongmei Feng, autore principale dello studio e professore di idrologia presso l’Università di Cincinnati.

Per misurare la portata dei fiumi del pianeta, il professor Feng e il co-autore dello studio, il professore di ingegneria civile e ambientale Colin Geason dell’Università del Massachusetts Amherst hanno sviluppato un nuovo approccio utilizzando dati satellitari e modelli computerizzati. “Abbiamo valutato ogni fiume, ogni giorno, ovunque, in un periodo di 35 anni ha precisato il professor Gleason – . Alcuni di questi corsi d’acqua stanno cambiando la loro portata molto rapidamente, anche del 5-10% all’anno”.

Le significative diminuzioni nella portata riscontrate nei grandi fiumi a valle implicano una minore disponibilità d’acqua dolce, con impatti significativi sull’acqua potabile e sull’irrigazione, ma anche che questi stessi fiumi hanno meno potenza per spostare i sedimenti, con grandi conseguenze nei delta dei fiumi, che forniscono una protezione naturale contro l’innalzamento del livello del mare.

Al contrario, l’aumento della portata a monte dei fiumi più piccoli – molti dei quali dovuti al crescente scioglimento di ghiaccio e neve dovuto al riscaldamento globale – può avere effetti positivi, come l’apporto di nutrienti ai pesci e aiuto nella loro migrazione, ma anche causare problemi. La maggiore portata potrebbe infatti “mettere i bastoni tra le ruote inaspettatamente” ai piani idroelettrici in aree come l’Himalaya, poiché più sedimenti vengono trasportati a valle, intasando potenzialmente le infrastrutture, oltre ad aumentare il rischio di inondazioni. Una possibilità, quest’ultima, messa in luce anche nello studio, che ha rilevato un aumento del 42% delle grandi inondazioni da piccoli fiumi negli ultimi 35 anni.

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