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I fan non riescono a ricordare i concerti di Taylor Swift: cosa c’è dietro la strana amnesia collettiva

Milano si sta preparando ad accogliere due date del tour dell’artista: il 13 e il 14 luglio. Scorrendo i commenti ai concerti passati c’è però una costante che unisce molti fan: gli improvvisi vuoti di memoria. Secondo Ewan McNay, professore associato presso il dipartimento di psicologia dell’Università di New York ad Albany, dietro alle amnesie ci sono le emozioni forti.
A cura di Elisabetta Rosso
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"Non ricordo nulla, è come se non fossi mai stata al concerto di Taylor", scrive un'utente sui social. Non è l'unica. Sotto, tra i commenti, i fan cercano di ricostruire il live colpiti da un'amnesia collettiva. "Per fortuna ho fatto i video", si legge in un post, "è come se stessi provando a recuperare qualcosa che ho sognato, mi mancano parti intere dell'evento". Eras Tour non è solo un concerto, ma un rito. I fan sono disposti ad accamparsi davanti agli stadi e spendere cifre esorbitanti per poter essere lì, sotto palco. D'altronde siamo di fronte a un fenomeno economico e culturale, come scrive il New Yorker essere fan di Swift ha a che fare "con l’impulso primordiale di avere qualcosa da proteggere e da cui essere protetti".

In questo momento Milano si sta preparando ad accogliere due date dell'artista, il 13 e il 14 luglio, e ripercorrendo al contrario l'Eras Tour rimane una costante: gli improvvisi vuoti di memoria dei fan. Secondo Ewan McNay, professore associato presso il dipartimento di psicologia dell'Università statale di New York ad Albany, dietro alle amnesie ci sono le emozioni forti. "Questo non è un fenomeno specifico di un concerto: può accadere ogni volta che ti trovi in ​​uno stato altamente emotivo", ha spiegato al Time. Capita spesso per esempio a chi si laurea, si sposa, partecipa a una competizione, più aumenta il livello di stress ed eccitazione più i neuroni associati alla memoria cominciano ad attivarsi in modo indiscriminato.

"Per questo è così difficile creare nuovi ricordi. In realtà di solito nei momenti in cui una persona è nervosa o eccitata, i ricordi si formano in modo più lucido. Il problema è se si è troppo nervosi o eccitati, in questa situazione il nostro cervello non è in grado di creare nuovi ricordi", ha sottolineato McNay.

Cosa succede a livello biologico

A livello biologico quando proviamo un'emozione forte il corpo comincia a pompare glucosio nel flusso sanguineo. Il motivo è semplice: "Immagina di incontrare un orso nel bosco, ad esempio, vuoi quel carburante per i tuoi muscoli per andare a combattere o scappare dall'orso, non per stimolare la memoria", ha spiegato McNay.

L'amigdala, il complesso nucleare responsabile dell'elaborazione emotiva, rilascia la noropinefrina, un neurotrasmettitore che permette di etichettare i ricordi. Secondo McNay se la produzione è eccessiva può essere un problema. Non solo, "se assumi anche caffeina o alcol, probabilmente il tuo cervello avrà più difficoltà a creare e salvare nuovi ricordi."

Come prevenire l'amnesia dopo i concerti

Per Robert Kraft, professore di psicologia cognitiva alla Otterbein University di Westerville, Ohio, le amnesie sono del tutto normali. "Le nostre aspettative sono troppo alte. La memoria non è un registratore. Non ricordare è in realtà un tributo all'essere nel momento e al goderselo", ha spiegato al Time. "Capisco però chi ha pagato un sacco di soldi e ha aspettato tanto quel momento, dopo vuole godersi i ricordi del concerto".

L'emozione però può essere controllata e secondo McNay è possibile "raggiungere uno stato semi-meditativo". Si può provare a controllare il proprio corpo con la respirazione, "se ti impegni a stare fermo, in uno stato rilassato, invierai un messaggio al tuo cervello, gli dirai che non c'è bisogno di eccitarsi troppo. Ciò può aiutare a incoraggiare la formazione della memoria."

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