I cani possono ridurre la criminalità nel quartiere in cui vivi: il nuovo “super potere” di Fido
Vivere in un quartiere dove ci sono diversi cani è più sicuro. La presenza dei nostri amici a quattro zampe, infatti, è una sorta di deterrente che è stato associato a ridotti livelli di criminalità. Dove ci sono più cani, ad esempio, si registrano numeri inferiori di rapine e omicidi. Sebbene il dato sia emerso da uno studio condotto negli Stati Uniti, dove il tasso di violenza è generalmente più elevato rispetto all'Europa, non si esclude che Fido possa garantire gli stessi benefici ovunque. È un altro “super potere” in dote a questi meravigliosi animali, in grado di migliorarci la vita sotto molteplici punti di vista.
A determinare che le zone residenziali dove vivono più cani sono più sicure delle altre è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del Dipartimento di Sociologia dell'Università Statale dell'Ohio, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto di Ricerca sulla Popolazione e del Dipartimento di Statistica e Scienze dei Dati dell'Università del Texas di Austin. I ricercatori coordinati dal dottor Nicolò P. Pinchak sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati sulla criminalità tra il 2014 e il 2016 in circa 600 zone di censimento – equivalenti ai quartieri – nell'area metropolitana di Columbus, città capoluogo dell'Ohio che ha circa 900mila abitanti (dato del 2018). Questi dati sono stati combinati con quelli di una società di marketing – che nel 2013 ha chiesto alle famiglie presenti se avessero un cane a casa – e quelli di un altro studio chiamato Adolescent Health and Development in Context, nel quale è stato valutato quanto i residenti dei singoli quartieri si fidassero delle persone incontrate per strada.
Incrociando tutte queste informazioni è emerso chiaramente che nei quartieri dove erano presenti più cani si registravano tassi più bassi di rapine e omicidi rispetto a quelli con meno cani. I ricercatori hanno osservato anche una riduzione nelle aggressioni, anche se in misura minore rispetto agli altri due fattori. Ma perché i cani rappresentano un deterrente alla criminalità? È facile ipotizzare che dove vivono i cani è più facile essere allertati da potenziali persone sospette e minacce (anche solo per il fatto cane inizia ad abbaiare), tuttavia non è questa la motivazione principale, ma il “dog walking”, ovvero il passeggiare col cane. Chi ha un cane deve infatti portarlo spesso fuori casa per i bisogni e sgranchirsi le zampe, pertanto le strade sono più vissute e ci sono più occhi puntati su eventuali pericoli. I cani, inoltre, soprattutto se di grossa taglia, possono scoraggiare i malfattori dal commettere i reati. “Le persone che portano a spasso i loro cani stanno essenzialmente pattugliando i loro quartieri”, ha dichiarato il dottor Pinchak in un comunicato stampa. “Vedono quando le cose non vanno bene e quando ci sono estranei sospetti nell'area. Può essere un deterrente per il crimine”, ha aggiunto il sociologo.
Studi passati hanno dimostrato il valore sociale del vivere un quartiere, che di fatto lo rendono più sicuro e tranquillo. I proprietari dei cani spesso si fermano a conversare, fanno amicizia e in genere si crea un clima di fiducia reciproco da cui trae beneficio l'intera comunità. Ma la fiducia costruita con altri presupposti non è sempre utile contro la criminalità. “La fiducia non aiuta molto i quartieri se non ci sono persone là fuori per le strade che notano cosa sta succedendo. Questo è ciò che fa il dog walking”, ha chiosato il dottor Pinchak. “Ed è per questo che i cani hanno un vantaggio nella lotta al crimine rispetto ai gatti e ad altri animali domestici che non hanno bisogno di essere portati a spasso”, ha chiosato l'esperto. Se a tutto questo aggiungiamo l'istinto da “guardia” del miglior amico dell'uomo, non può che crearsi un circolo virtuoso. È tuttavia doveroso sottolineare che si è trattato di uno studio osservazionale, che non ha fatto emergere un rapporto di causa-effetto tra la presenza dei cani e la riduzione del crimine, seppur statisticamente plausibile. I dettagli della ricerca “Paws on the Street: Neighborhood-Level Concentration of Households with Dogs and Urban Crime” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Social Forces.